VESTIRE LA TUA PELLE

Sabato 24 e Domenica 25 gennaio, per ricordare la tragedia della “Shoah” e lo sterminio del popolo ebraico,  sul palco del Teatro della Tosse di Genova, sarà portato lo spettacolo “Vestire la tua pelle”. Titolo tratto da una poesia di Charlotte Delbo, sopravvissuta al genocidio.

La rappresentazione è messa in scena dalla Compagnia del Teatro Nudo e  prodotto con la Fondazione per la Cultura di Genova,  la Regione Liguria – Assessorato allo spettacolo, e il Comune di Genova – Dipartimento Cultura.

Cinque donne, cinque attrici chiamate a interpretare l’animo e l’esperienza umana a diversi livelli: emotivo, razionale, estetico e simbolico.

Storie di uomini, anzi di donne,  e del loro microcosmo come chiave interpretativa del macrocosmo universo, presentate attraverso il filtro della tecnica teatrale intesa nei suoi aspetti totalizzanti di parola, corpo e suono.

Le cinque interpreti sono : Simona Fasano, Susanna Gozzetti, Cosetta Graffione, Emanuela Rolla e Lidia Treccani.

Ad accompagnarle la voce fuori campo di Aldo Ottobrino e le musiche di Edmondo Romano. 

Una compagnia ricca quella del Teatro Nudo, nata nel 2004 come compagine di ricerca teatrale e di contaminazione tra le arti, ha fin’ora firmato 15 regie di testi classici e contemporanei e organizzato diverse iniziative teatrali. In occasione di questa kermesse teatrale sarà coreografata dall’esperienza di Giovanni Di Cicco e vestita dalle costumiste Claudia Chiodi e Valentina Ciancio.

La scintilla dello  spettacolo è quella di portare alla luce la testimonianza di alcune donne che hanno vissuto l’Olocausto, non solo per la terribile esperienza che esso rappresenta di per sé, ma anche e soprattutto perché troppo spesso si è ritenuta poco attendibile la memoria femminile…

Da questo desiderio di dar voce alla voce delle donne dell’olocausto e alla loro memoria, si è sviluppato lo studio del libro “Le donne e l’Olocausto’ di Lucille Eichengreen,  superstite del ghetto di Lodz e dei campi di concentramento nazisti di Auschwitz, Neuengamme e Bergen-Belsen e della poesia ‘Vestire la tua pelle’ di Charlotte Delbo, prigioniera politica ad Aushwitz.

Inoltre si è deciso di approfondire ‘lo spaccato femminile del Terzo Reich’ rispolverando gli stereotipi femminili incarnati dalle più famose attrici del Cinema di Propaganda: Lida Baarova l’amante, Renate Muller la segretaria perfetta, Kristina Soderbaum la tedesca ingenua, Marika Rokk la pin up, Zara Leander la femme fatale…

L’uso del corpo è funzionale alla rappresentazione enfatizzata, surreale e grottesca, dello stereotipo che le attrici devono incarnare per la propaganda e che, inevitabilmente, si ‘fissa’ anche alla loro vita privata…

Lo spettacolo si conclude con un epilogo: il coro delle donne canta la canzone ‘Vestire la tua pelle’  di Edmondo Romano (tratta dalla poesia della sopravvissuta Charlotte Delbo) e danza una coreografia di Giovanni Di Cicco dedicata a quelle parole.

 

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