VERTENZA ENTI LOCALI, RIPARTONO SINDACI E SINDACATI IN ATTESA DEL GOVERNO

La costituzione di un gruppo tecnico per redigere una piattaforma di proposte tecniche utili a dotare gli enti di liquidità nel breve e medio termine  (il primo incontro è stato fissato al Comune di Scicli per venerdì 9 novembre alle ore 10) e da portare all’attenzione del neo Presidente della Regione, Rosario Crocetta, al quale sarà chiesto un incontro urgente appena si insedierà unitamente alla giunta. In cantiere la convocazione prossima di consigli comunali aperti nei dodici comuni della provincia con all’ordine del giorno il manifesto di proposte redatto dal gruppo. 

La protesta dovrebbe poi allargarsi in tutti i comuni siciliani per fare fronte unico in una vertenza che non sarà facile e breve.

Lunedì 12 novembre il vicepresidente dell’Anci Sicilia, ovvero il sindaco di Canicattini Bagni, convocherà l’ufficio di presidenza dell’associazione dei comuni per inserire nel’agenda dei lavori la ripresa della vertenza dei Comuni in Sicilia avendo a riferimento il documento programmatico di proposte e di iniziative che si intenderanno assumere da qui a poco.

Questa la sintesi di un lungo e articolato dibattito tenutosi, ieri sera, nella sala consiliare di Palazzo San Domenico e convocato dal Sindaco Antonello Buscema ( unitamente a CGIL,CISL,UIL) e da questi presieduto e avente ad oggetto la ripresa della vertenza Enti locali che era stata sospesa per consentire il regolare svolgimento delle operazioni elettorali delle regionali 2012. Presenti oltre al Sindaco di Modica, Antonello Buscema, ed al Sindaco di Scicli, Franco Susino, anche il Sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, il Sindaco di Ispica, Piero Rustico, Sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, il Sindaco di Acate, Giovanni Caruso,il Sindaco di Santa Croce Camerina, Francesca Iurato, il sindaco di Avola, Giovanni Luca Cannata, il Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, l’assessore al Bilancio del Comune di Vittoria, Concetta Fiore, Laura Turcis  Vice Sindaco di Chiaramonte Gulfi, i presidenti dei consigli comunali di Ispica Carmelo Oddo e di Pozzallo Gianluca Floridia. Presenti i segretari generali di CGIL,CISL,UIL, Giovanni Avola, Enzo Romeo e Giorgio Bandiera, il segr prov. CGIL Ragusa Salvatore Terranova, i segretari generali di FP CGIL Ragusa, Aldo Mattisi, della CISL FP di Ragusa, Gianfranco Marino, il segr prov. UIL FPL, Ettore Rizzone e il segr prov. FP CGIL Ragusa Giovanni Lattuca. Presente il movimento dei Forconi con il leader Mariano Ferro. Ampia e articolata la serie degli interventi. 

E’ stato il primo cittadino di Modica a fare il punto della situazione facendo una cronistoria della vertenza interrottasi per consentire lo svolgimento delle operazioni elettorali puntando sulla necessità di individuare soluzioni utili per consentire un flusso di liquidità nel brevissimo periodo ai comuni.

Non tutti i Comuni hanno incassato il trasferimento regionale ne quello statale già comparso al video mettendo fortemente in difficoltà i sindaci e i dipendenti degli enti che da mesi non percepiscono lo stipendio. Stigmatizzato il ruolo dell’Anci debole e silente nei confronti del governo della Regione, la sua composizione peraltro è espressione dei partiti, ma è necessario ripartire dalla contestazione dei sindaci per portare avanti la rivendicazione altrimenti per protesta è meglio, per i primi cittadini, cancellarsi dall’associazione.

Necessario una pronta interlocuzione con il governo regionale che rimane la strada maestra, al momento da seguire e chiedere al Governatore, la rinegoziazione dei trasferimenti per le spese correnti e la distribuzione degli abbonamenti dell’AST per garantire il trasporto agli studenti e attenuare le tensioni sociali.  Necessario fare squadra con l’Anci Sicilia per dare un respiro regionale alla protesta e promuovere azioni incisive di lotta perché i comuni sono seriamente in grande difficoltà finanziaria e presto molti altri lo diventeranno. 

Per i dipendenti senza stipendio la ripresa di questa vertenza è l’ultima occasione.

E’ urgentissima la necessità di avere liquidità di cassa e su questo bisogna premere sul nuovo governo della regione. L’IMU, scadenza 17 dicembre, deve essere subito incassata da comuni e comunque prima di Natale bisogna che ai dipendenti vengano date le spettanze. Bisogna allargare il fronte della protesta mettendo dentro l’Anci Sicilia e il sindacato coinvolgerà le rappresentanze delle altre provincie siciliane. Mettere in cantiere a breve, dopo l’atteggiamento responsabile dei dipendenti che hanno reso possibile lo svolgimento delle elezioni regionali, i consigli comunali aperti con la partecipazione dei lavoratori. Su questo fronte bisogna insistere per una protesta anche dal carattere istituzionale, i consigli aperti, e le assemblee dei dipendenti in ogni comune e tutto questo prima dell’incontro con il Presidente della Regione. Bisogna non solo garantire gli stipendi ma assicurarsi anche le risorse per i servizi sociali e i trasporti.

C’è un problema legato all’atteggiamento dei partiti rispetto al fatto che i cittadini non possono pagare le tasse e le imprese l’IVA. Come si salveranno i Comuni ? Abbandonando i partiti, che continuano a godere dei costi esorbitanti della politica mentre il popolo soffre, con i Sindaci alla testa della protesta a  fianco dei dipendenti e delle comunità rappresentate.

Ci sono alcune soluzioni tecniche che possono essere praticate: l’applicazione del federalismo fiscale in Sicilia una volta sottoscritto l’accordo Stato – Regione Sicilia, trasferimento dell’addizionale Enel dalla Regione, che li ha incassati dallo Stato, ai comuni. Necessario rinegoziare i trasferimenti che sono stati decisi da una finanziaria regionale iniqua e votata contro gli interessi dei comuni che si sono visti ridotti i trasferimenti del 48%. Bisogna superare la difficoltà di una classe dirigente politica regionale, e si spera nella nuova ARS, con un cambio di rotta ed è per questa ragione che bisogna convocare un’assemblea straordinaria che veda in campo i 390 comuni siciliani pronti a proporre istanze e soluzioni per uscire dalla crisi. Utile anche l’idea di rinegoziare i muti con la Cassa Depositi e Prestiti con il pagamento flessibile delle rate semestrali al fine di dotare i comuni di maggiore liquidità di casa che è il problema più urgente da risolvere. C’è chi ha sostenuto il fallimento economico finanziario della Regione Siciliana per cui il nuovo governo non può essere considerato interlocutore attendibile e allora è necessario avere un rapporto diretto con il Governo nazionale e fare in modo che i comuni si trattengano per intero l’IMU per soddisfare le legittime esigenze del personale e garantire i servizi.

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