“VERDEBIANCOROSSO”, SVELATI I VINCITORI DELLE TRE CATEGORIE

Il trionfo del gusto. Suggellato dal gemellaggio tra la cucina iblea e trevigiana delle eccellenze. E’ quello che si è consumato all’Antico convento dei cappuccini di Ragusa Ibla dove i corsisti della scuola di cucina mediterranea “Nosco” hanno fornito le proprie valutazioni per assegnare il premio “Verdebiancorosso – campioni di eccellenze” nel contesto di una serata in cui gli ospiti hanno degustato il menu a quattro mani preparato dagli chef Beppe Agostini e Giuseppe Barone. Questi i vincitori nelle tre categorie: per l’Olio Dop Monti Iblei l’azienda Erbesso dell’oleificio Gulino di Chiaramonte Gulfi; per il formaggio Ragusano Dop l’azienda Cavagiumenta dei fratelli Brugaletta; per il cioccolato di Modica il Caffè dell’Arte sempre a Modica.

L’obiettivo del premio è quello di promuovere e dare la massima visibilità alle nicchie produttive che spesso non sono conosciute ed apprezzate per quello che meritano. Ecco perché Agostini, chef del Teatro dei sapori di Treviso, coordinatore del Consorzio ristoranti del radicchio della marca trevigiana, e Barone, direttore della scuola Nosco, hanno dato vita a speciali contaminazioni in cucina mettendo in risalto i piatti della tradizione iblea e il radicchio Igp di Treviso oltre al variegato di Castelfranco Veneto, vero e proprio ospite d’onore. “Riteniamo – dice Tiziano Toffolo, anima della kermesse – di avere fornito ai nostri ospiti un evento gastronomico molto particolare nel corso del quale il primo obiettivo che abbiamo cercato di porre in essere è stato quello dell’incontro tra eccellenze che ambiscono a conoscersi e, come accaduto ieri sera, a contaminarsi, dando vita a piatti insuperabili, capaci di riportare i gusti dell’una e dell’altra realtà. E’ una sperimentazione che ci ha dato buoni frutti in Sicilia e, proprio in questi giorni, hanno preso il via le serate a tema in tour nella ristorazione ragusana dove, oltre alla splendida performance di ieri sera, abbiamo avuto l’opportunità, giovedì scorso, di assistere all’incontro del radicchio di Treviso e del variegato di Castelfranco Veneto con la cucina sciclitana.

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