VERDE PUBBLICO, GUAI A CHI OSA LAMENTARSI
03 Apr 2014 18:12
Sul verde pubblico l’Amministrazione Piccitto sta facendo ridere tutti. I consiglieri del Movimento 5 Stelle, che in Consiglio comunale brillano per interventi con toni da cinegiornale fascista, attaccano e criticano i consiglieri comunali Mario D’Asta e Giorgio Mirabella solo perché hanno “osato” riportare in Consiglio comunale, cioè nello spazio e nel luogo preposto, le lamentele dei cittadini a proposito di verde pubblico, di manutenzione delle aree comunali, dei giardini e delle ville. I 5 Stelle non finiscono mai di stupirci. Al Comune non rispondono alle richieste dei consiglieri e, pur se presenti, gli assessori fanno le belle statuine. Poi, qualche giorno dopo, piuttosto che ricevere una risposta da chi è titolato, cioè chi amministra la cosa pubblica, cioè sindaco e assessori, a rispondere sono invece i consiglieri comunali grillini, cioè quelli che in teoria, come prevede la legge, fanno i controllori dell’Amministrazione. E invece, sarà l’appartenenza di partito, fanno i compari, per dirla con un detto siciliano. E così anche l’ordinaria, anzi l’ordinarissima manutenzione del verde pubblico vogliono farla passare come azione straordinaria epocale. E per portare avanti questo vergognoso tentativo lo fanno addirittura con sarcasmo e usando vena polemica nei confronti di D’Asta e Mirabella (a cui va la nostra solidarietà) e di quanti “osano” ricordare in Consiglio, facendo semplicemente il loro ruolo di consiglieri, le tante cose che non vanno in città. Dicono che l’Amministrazione comunale sia solerte e non ha bisogno di pungolo ma dimenticano di dire che hanno impiegato quasi un anno, perché è quasi passato un anno dal loro insediamento, per metter su un bando da appena 30 mila euro per curare un po’ il verde della città. Pretendono, con arroganza e presunzione, che i consiglieri d’opposizione stiano zitti dinnanzi all’inerzia e alla superficialità evidente a tutti. E chi “osa” semplicemente con pacatezza richiamare l’Amministrazione comunale anche sulla necessità di ridurre il degrado delle ville comunali proprio ora che con il bel tempo sono frequentate dai bambini, i “santoni a 5 Stelle” lanciano strali e contumacie, diventando ridicoli perché accusano le precedenti Amministrazioni di inerzie. Ma tanto per fare un solo esempio, a loro ricordiamo l’impegno della precedente Amministrazione nella realizzazione del parco Giovanni Paolo II, dove c’è il City, il locale che al ballottaggio i grillini hanno usato come quartiere generale. Non possono certo dire di non conoscerlo. Quel parco, lo sanno tutti, era un’area abbandonata a causa della voragine dove c’erano i vecchi campetti di tennis. Grazie alla precedente Amministrazione è diventata uno dei punti centrali della città. Stessa cosa vale per le aree verdi delle scuole cosi come le altre ville e gli altri giardini. Adesso serve manutenzione e pulizia. Il consigliere Elisa Marino, ad esempio, è da mesi che si sgola al microfono chiedendo interventi sul verde pubblico nelle scuole, e così i consiglieri comunali Peppe Lo Destro, Angelo La Porta, Mario Chiavola e tanti altri consiglieri di altri partiti, vedi Giorgio Massari, Gianluca Morando, Maurizio Tumino o Sonia Migliore. E tocca all’attuale Amministrazione, non a quella precedente, magari non l’hanno capito, attivarsi e fare la semplice ordinaria manutenzione. E dopo quasi un anno di attesa, non è certo un reato se due consiglieri comunali in Consiglio si alzano e, con toni assolutamente garbati, chiedono all’Amministrazione di intervenire. I 5 Stelle devono smettere di insultare gli altri, di sentirsi i migliori al mondo e piuttosto cerchino di cambiare questa arroganza e presunzione in un impegno reale, modificando una volta per tutte quell’incapacità amministrativa che è sotto gli occhi di tutti. Talmente tanta che in modo demagogico cercano di nascondere le proprie responsabilità regalando guanti e sacchi di plastica al comitato che si occuperà nel fine settimana di pulire la Vallata Santa Domenica, cioè cittadini a cui riconosciamo una lodevole anima di volontariato, ma costretti ad intervenire perché non lo fa il Comune, sebbene abbia aumentato le tasse per migliorare i servizi. Proclami rimasti tali.