VEDERE CAMMELLO PAGARE (PRIMA) MONETA

Mi permetto sottoporre alla Sua cortese attenzione una problematica in cui sono coinvolto, in quanto genitore di una alunna che frequenterà la quinta elementare nell’ormai imminente nuovo anno scolastico.

Naturalmente, la stessa interessa e coinvolge tutti i giovanissimi che frequentano il primo ciclo della scuola primaria, meglio sarebbe dire le loro famiglie, per cui sono fiducioso che Ella, dopo averne valutato la consistenza, darà alla questione lo spazio che, eventualmente, merita, sul Suo giornale.

Stamane, durante il consueto tour annuale alla ricerca di libri, zaini, portapenne, quaderni e quant’altro necessario per gli alunni, apprendo da un libraio una novità che, a mio modesto parere, mi corregga se sbaglio, ha dell’inverosimile.

Come è noto, così come è avvenuto da oltre cinquant’anni, -faccio riferimento almeno alla mia carriera scolastica-, i libri adottati nelle scuole elementari sono stati sempre a totale carico dell’Ente Pubblico preposto alla Pubblica Istruzione, quindi Ministero o Assessorato Regionale competente.

La procedura, penso nota a tutti, ha previsto sempre la distribuzione da parte degli Istituti scolastici di apposite cedole in triplice copia che servivano a ritirare i volumi in libreria: una copia veniva trattenuta dal libraio che se ne serviva per il dovuto rimborso, le altre due, con timbro della libreria e firma del genitore, venivano riconsegnate alla scuola, come attestazione dell’avvenuta fruizione dell’agevolazione.

Solo negli ultimi anni, era invalsa la abitudine, di singoli genitori o di intere classi attraverso i rappresentanti dei genitori, di farsi consegnare anticipatamente i libri con l’impegno di consegnare le cedole quando sarebbero state distribuite dalla scuola. La procedura era avallata e gradita dai librai che, in un colpo solo si accaparravano la fornitura di una intera classe, procedura agli inizi praticata solo da qualche libreria, poi entrata nell’uso comune.

Da quest’anno è stato stipulato un accordo fra 8 librerie della città, affisso in evidenza all’interno delle stesse, che prevede non, come potrebbe essere immaginabile, la pretesa, peraltro normale, di consegnare i libri solo in cambio delle cedole, ma, addirittura, di chiedere una anticipazione in denaro del costo dei libri, somma che sarà poi restituita al genitore quando la libreria riceverà il pagamento dei libri stessi da parte del competente Ente Pubblico.

Il nocciolo della questione è chiaro: considerata la ormai tristemente famosa lentezza degli apparati dello stato per i pagamenti delle pubbliche forniture, i librai non intendono procedere alla distribuzione e consegna dei libri adottati senza tempi certi di pagamento da parte della pubblica amministrazione (occorrerebbero le maiuscole ma non sono meritate).

Sicuramente i librai sono legittimati ad operare in tal senso, per quanto la loro iniziativa danneggia centinaia di famiglie, ma sarebbe opportuno che la cosa diventasse di dominio pubblico, al fine anche di poter far scaturire iniziative eclatanti per lenire i disagi: penso a una iniziativa diretta delle case editrici, che tanto spingono per l’adozione dei libri, che potrebbero destinare la mancata provvigione ai librai per sopportare il peso economico del ritardo nel pagamento delle fatture. Personalmente mi attiverò per trovare soluzioni tramite la rete, direttamente presso le case editrici o tramite librai di altre città.

D’altra parte, ormai, compriamo tramite internet dal tablet alla crema solare, perché non i libri?

Comprensibile l’esasperazione dei librai, ma non certo lo scarico della problematica sulle spalle delle famiglie, per di più all’improvviso, senza dare il tempo di trovare rimedi.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, si può solo sorridere per uno Stato ormai in palese bancarotta, per come ci viene illustrata la situazione dai media nazionali e regionali, per cui ogni protesta o lamentela resterà una voce nel deserto, con l’immancabile eco dei parlamentari, quasi tutti ormai in scadenza di mandato, che solleciteranno il Ministro o l’Assessore o chissà quale ufficio, così come avviene regolarmente per l’aeroporto, la Ragusa – Catania, l’agricoltura, la sanità, e tutte le altre problematiche che hanno a cuore per il bene della provincia.

Sarebbe auspicabile, almeno, trovare la notizia ufficiale che, da quest’anno, i libri per le elementari non saranno gratuiti ma, se si è fortunati, solamente rimborsabili, quando non si sa.

Sarebbe altresì gradita la conoscenza, attraverso la stampa, degli uffici preposti a queste erogazioni e dei motivi che hanno determinato i cronici ritardi nei pagamenti ai librai.

Cesare Pluchino

 

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