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VALLE DEL DITTAINO COMPIE QUARANT’ANNI
18 Mag 2016 16:16
Catania, 17 maggio 2016 – “La solidarietà è nel nostro dna” sono queste le parole pronunciate dalla cooperativa nata nel 1976 grazie alla visione illuminata di un gruppo di agricoltori, che hanno creduto nella coltivazione della terra, nel sostegno reciproco, e nel più importante e antico ingrediente: il grano duro. Oggi festeggiano i loro quarant’anni dicendo grazie a due splendide realtà, La Locanda del Samaritano e la Casa di Toti, che ogni giorno, senza troppa pubblicità, compiono concrete azioni per alleviare dalle sofferenze e far uscire dal disagio economico e sociale centinaia di persone. Così il presidente della cooperativa agricola Valle del Dittaino, Nino Grippaldi ha commentato le iniziative appena avviate per celebrare l’anniversario dei 40 anni di attività dell’azienda: un anno di pane alla Locanda del Samaritano, una struttura di accoglienza che ospita a Catania circa 80 homeless tra uomini, donne e bambini, e un contributo alla costruzione della casa di Toti, il primo albergo etico in Sicilia, che sorgerà a Modica, in provincia di Ragusa, per ospitare e dare lavoro a persone con disabilità.
Presenti alla conferenza stampa anche padre Mario Sirica, responsabile della Locanda del Samaritano e Muni Sigona, presidente della Casa di Toti Onlus. “Per noi questo è un momento di festa – ha dichiarato padre Sirica – avere il pane fresco ogni giorno sulla nostra tavola non è un fatto scontato, la Pandittaino diventa il mediatore di un bene essenziale ma anche importante testimonianza e festeggia accanto a chi ha perduto tutto”.
La Locanda del Samaritano, nata nel 2010, accoglie e ospita una piccola comunità di sacerdoti, volontari e poveri senza dimora, italiani e stranieri, bambini, ma non si tratta del solito dormitorio ma di uno spazio di condivisione tra persone che vogliono reinserirsi nella società e nel lavoro. Un’accoglienza gratuita, senza supporti da parte della pubblica amministrazione ma si regge sulla generosità dei cittadini. Tra i progetti personalizzati, anche TeleStrada Press, il giornale dei senza dimora, progetto autofinanziato, che ha il fine di garantire una possibilità di reinserimento a persone uscite dal mercato del lavoro e a reddito zero.
“La casa di Toti” è una comunità per disabili è il secondo progetto che la cooperativa Valle del Dittaino ha deciso di sostenere. Nata dal sogno di Maria “Muni” Sigona e Michele Lanza, genitori di Toti, un ragazzo di 17 anni affetto dall’età di 2 anni da una rara forma di autismo.
“Toti è stato assistito da due ragazzi provenienti dalla Locanda del Samaritano, Ebrima e Ali, segno che dall’esclusione sociale si può uscire – ha ricordato Muni Sigona – il progetto è l’idea che tante persone con disabilità psichiatrica, dal presente difficile e un futuro ancora più incerto, possano svolgere la propria quotidianità in un luogo diverso dalle strutture specializzate, un luogo più familiare, protetto e attrezzato, con personale qualificato”. Muni Sigona e il marito decidono così di mettere a disposizione l’antica casa di famiglia, una masseria del Settecento, immersa nella campagne iblee, gettando le basi per realizzare il primo albergo etico in Sicilia. “Grazie alla Valle del Dittaino e a tante altre imprese dal cuore grande i coniugi entro tre anni sperano di realizzare il loro sogno.
“Quarant’anni sono una tappa significativa sostiene il presidente Grippaldi, un momento nel quale fare impresa in Sicilia in maniera solidale, cooperativistica e con uno sguardo attento alla valorizzazione delle realtà sociali e produttive della nostra terra con un occhio verso il futuro. Vanto della cooperativa è la sicurezza alimentare, la tracciabilità e i valori del buon cibo. L’azienda di Assoro, nata il 22 maggio del 1976 per volontà di 23 agricoltori dell’ennese, ora diventati 45, oggi si produce fino a 20 quintali di farina all’ora, e grazie a quattro linee di panificazione in continuo, si producono fino a 26 quintali di derivati della farina in 60 minuti, per una produzione media totale di circa 200 quintali di pane al giorno con punte di 300 quintali.
Grippaldi conclude dicendo che alla base del loro pane di grano duro c’è un importante ingrediente: il lievito madre.
Marzia Paladino
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