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Vaccini, la verità della giornalista Maci: “L’ho chiesto per motivi di salute e mi hanno fissato l’appuntamento”
29 Gen 2021 12:05
Riceviamo e volentieri pubblichiamo, una nota inviataci dal legale della giornalista Valentina Maci, coinvolta nello scandalo dei vaccini della provincia di Ragusa, denominata da tutti “vaccinopoli”.
“Vi scrivo nell’interesse e per espresso incarico professionale della dott.ssa Maci Valentina, nata a Ragusa, il 21/11/82, per evidenziare quanto segue.
La mia assistita è docente di sostegno, giornalista pubblicista e, purtroppo, soggetto affetto da pluripatologie.
Da semplice cittadina ed al di fuori da qualsivoglia ruolo istituzionale o professionale, la dott.ssa Maci ha, personalmente e senza la interposizione di terze persone (e meno che mai del marito medico!!!), contattato telefonicamente l’Ufficio competente dell’Asp di Ragusa, al fine di verificare la possibilità di vedersi somministrare il vaccino anticovid.
L’addetto, dipendente dell’Asp, nell’occasione, ha comunicato alla dott.ssa Maci che la stessa avrebbe potuto sottoporsi alla vaccinazione.
E così è accaduto.
La mia assistita, inoltre, per quanto a nostra conoscenza, non risulta indagata per alcunchè dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa.
D’altra parte, non si comprende a quale titolo dovrebbe la dott.ssa Maci essere sottoposta ad indagini, non rilevando penalmente la sua condotta. Questa compendiatasi unicamente in una semplice richiesta telefonica, da cittadina affetta da problemi di salute, volta ad ottenere la somministrazione del vaccino.
La totale estraneità della signora, infine, ad eventuali, illecite o solo discutibili, condotte di terzi, ancorchè pubblici ufficiali od incaricati di pubblico servizio, è dimostrata dal fatto che non sono state poste in essere dalla mia assistita condotte “ulteriori”, finalizzate ad ottenere la somministrazione del vaccino in questione.
Il coinvolgimento della stessa, quale “giornalista” nella vicenda denominata “vaccinopoli ragusana”, pertanto è del tutto fuori luogo ed ingiustificato, non avendo la dott.ssa Maci violato alcuna norma, meno che mai di natura penale, ma pensato unicamente al proprio purtroppo precario stato di salute.
Tanto si doveva, a titolo informativo, per provare a fare chiarezza su una vicenda personale, quella della dott.ssa Maci, che esula totalmente da quella che è stata definita, a torto o a ragione, la “vaccinopoli ragusana” e che non pare meritare affatto tutto questo clamore mediatico”.
Fin qui, come era giusto che fosse, abbiamo riportato per intero la nota dell’avvocato Massimo Garofalo che assiste la giornalista Valentina Maci. Fermo restando tutto il rispetto umano e professionale, non ci risulta, almeno al momento, che chi ha gravi patologie possa scavalcare la lista d’attesa dei vaccini. Dunque chi si occupa della vaccinazione all’Asp avrebbe commesso un errore nel fissare l’appuntamento alla cittadina che chiedeva se era possibile vaccinarsi.
Oppure potremmo anche sbagliarci e dunque non si è trattato di un errore dell’Asp ma di un diritto dovuto e per questo chiediamo ufficialmente all’Asp di sapere quali sono i motivi di salute tali per cui è possibile chiedere un appuntamento per avere la dose del vaccino. E, teniamo a precisare, non lo chiediamo per curiosità, ma per dare la possibilità anche ad altri di poter usufruire della dose, visto che evidentemente è possibile scavalcare le liste per motivi di salute.
Chiediamo di capire, inoltre, se i vari punti vaccino della provincia di Ragusa possono agire in modo autonomo o se vi sono delle disposizioni aziendali diverse su questo punto.
Chiediamo, infine, di capire come sia gestita la macchina organizzativa relativamente alla somministrazione delle dosi. Crediamo che, oggi più che mai, la massima chiarezza e trasparenza sia doverosa.
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