UNIVERSITÀ DI CATANIA A RETE: IL PUNTO

Il documento comune indirizzato al Ministro Profumo, sottoscritto lunedì 26 marzo a Siracusa dai rappresentanti degli enti locali di Ragusa e Siracusa e dal presidente del Consorzio universitario ibleo, prof. Enzo Di Raimondo, aveva posto le basi per l’istituzione dell’università a rete da parte dell’Ateneo di Catania, poi ratificata nella riunione del Consiglio di amministrazione del 30 marzo.

L’idea, suggerita dal Magnifico Rettore prof. Antonino Recca, è quella anticipata dallo stesso Rettore a Ragusa, in occasione dell’assemblea studentesca del 20 marzo ed ha preso rapidamente corpo nella lettera indirizzata al Ministro, con la quale i sottoscrittori certificano altresì la qualità e l’eccellenza dell’impegno costante e determinato dell’università di Catania a partire dalla scelta, indubbiamente coraggiosa, di mantenere Ragusa come unica sede della Facoltà di Lingue e Letterature straniere e che si avvia a diventare “Struttura Didattica Speciale” dotata di quell’ampia autonomia che permetterà a docenti e studenti di svolgere un’attività didattica e di ricerca di primordine.

Finalmente, gli studenti possono guardare al futuro con tranquillità e programmare, insieme ai loro docenti, il proprio percorso di formazione per il conseguimento di un titolo di studio rilasciato da un’università la cui autorevolezza non è certamente in discussione, senza che vi siano più equivoci e false illusioni sull’ipotesi di un Quarto Polo universitario pubblico che, oggi più che mai, è più teorica che reale.

Sulle istituzioni e sul Consorzio grava adesso l’impegno, ancora una volta confermato e sottoscritto, di adempiere rigorosamente alle obbligazioni assunte nei confronti dell’Ateneo e, soprattutto, degli studenti allorché, da parte dei massimi rappresentanti del Consorzio e durante gli incontri avuti nelle scorse settimane nelle sedi istituzionali, si sono assunti precisi impegni in ordine ai servizi e alle strutture necessarie ed indispensabili per rendere concreto ed effettivo il progetto in corso. 

Su questo, gli studenti vigileranno e manterranno l’attuale mobilitazione.

 

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