UNIONI CIVILI: BEN VENGANO I REGISTRI

Una legge per regolamentare le unioni civili e le coppie conviventi. Se ne discute da tempo e lo scorso 13 dicembre è stato presentato in Senato un Disegno di legge firmato dal PD, insieme a Scelta Civica, il cui testo prevede di istituire il registro delle unioni civili, solo per le coppie omosessuali. L’intenzione è di equiparare tutti i diritti, anche quelli economici.

Credo sia un errore limitare il registro alle coppie dello stesso sesso. I diritti vanno estesi anche alle coppie eterosessuali. 

La mia personale opinione è che il matrimonio, sia cattolico sia civile, rappresenti il perno centrale della famiglia di oggi. Ma è altrettanto vero che debbano essere salvaguardati i diritti di tutti. Infatti, sono numerosi oggi, coloro i quali, giovani e meno giovani, che decidono di vivere insieme senza sposarsi. Voglio essere chiaro. Nessuno dovrebbe essere privato dei propri diritti sulla base dell’orientamento sessuale. Ma penso che le unioni civili debbano riguardare sia coppie dello stesso sia le coppie di sesso diverso. Sarebbe quantomeno grottesco, infatti, che le unioni civili si rivolgessero esclusivamente alle coppie omosessuali. Si tratterebbe di un razzismo all’incontrario. Io credo, invece, che i diritti debbano riguardare tutti, indistintamente.

Su questo tema, erano prevedibili, anche nel nostro contesto, polemiche e prese di posizione. Ma mi auguro che il Consiglio comunale di Vittoria se ne occupi al più presto. Si tratta di un tema importantissimo che, in Italia, per motivi religiosi e culturali, non è mai stato sempre affrontato in maniera seria.

Ci provò il governo Prodi con i Dico, qualche anno fa. Ma, come ben sappiamo, la legge non vide mai la luce. Eppure, in Europa si è già legiferato in tal senso.

Noi, nel nostro piccolo, in Consiglio comunale, non possiamo che compiere un atto simbolico, come tantissime altre città italiane, nell’attesa che venga fatta una legge giusta.

Occorre attribuire solidità ad una scelta di convivenza. Credo che anche noi italiani dovremmo cominciare a riconoscere quei diritti che non sono ancora garantiti. Un paese civile non nega i diritti. Ma li affronta, regolamentandoli.

Ben vengano, dunque, i registri per le unioni civili, perché rappresentano un segnale di apertura al dialogo e gettano le basi per riconoscimenti legali in futuro. Ritengo che sarebbe, inoltre, quantomeno auspicabile che l’ordine del giorno in questione sia al  più presto dibattuto in Consiglio comunale. Infatti, il tema è inserito, da più di un anno, nelle convocazioni. Ma non è mai stato discusso. Purtroppo, vi sono delle resistenze. Ma la discussione non è più procrastinabile.

In questi giorni, Carmelo Comisi sta cercando di porre l’attenzione su questo tema. Mi auguro che il suo impegno riscuota successo. Mia auguro che riesca a sensibilizzare i gruppi consiliari a dibattere sul tema.

A questo proposito, sono certo che tutti i consiglieri comunali del PD, della Lista Megafono, della Lista Incontriamoci e di Sel, presenti in Consiglio comunale, possano condividere, su questo tema, un percorso di comune condivisione. Spero che il mio non resti solo un auspicio.

 

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