UN’IDEA… UN CONCETTO… UN’IDEA

La vicenda ucraina viene approcciata dai media soprattutto da un’ottica di scacchiere internazionale, come un patetico ma terribile “amarcord” della guerra fredda, vorrei per un attimo mettere l’accento invece su l’elemento che ha fatto sorgere il “caso Ucraina”.

Credo che dobbiamo tutti riflettere sul fatto che questi nostri cugini europei di Kiev hanno tratto forza e coraggio per ribellarsi a una dirigenza politica (a voler essere benevoli) “eccessivamente decisionista” proprio sulla scelta di aderire o meno alla Comunità Europea.

Questa grande “idea” lanciata da un “sognatore” italiano, attuata assieme a pochi altri capi di governo da un politico italiano “anomalo” (basti pensare che, caso unico, è stato da giovane parlamentare austriaco, poi perseguitato politico in Italia e alla fine Presidente del Consiglio), dopo 60 anni ancora conserva una grande capacità attrattiva tra coloro che la guardano dal di fuori …

E’ paradossale che invece all’interno di essa, mai come ora, godano di consenso le forze politiche che vedono nell’Europa un limite alla “libertà” dei popoli …

In campo economico, ma anche in campo giuridico, si usava dire che i beni “diffusi” non hanno un valore …ed in effetti si utilizza come paradosso il modo di dire “ti fanno pagare pure l’aria che respiri” …

Il problema è che quando un beneficio è acquisito si tende a dimenticarne l’importanza e la carica di innovazione che ha portato con se; l’assenza di frontiere, la libera circolazione che è stata prima di merci, ma poi anche di persone (e quindi anche di esperienze, di valori e di idee), le legislazioni a tutela dei diritti soggettivi e in difesa dei consumatori che hanno ricevuto un impulso enorme dall’Unione Europea e che hanno permeato le “volenti”, ma più spesso “nolenti”, legislazioni nazionali che si sono DOVUTE adeguare, ma anche la tanto ingiustamente vituperata moneta unica ci hanno reso cittadini più liberi!

Possibile che di ciò se ne rendano conto solo gli altri? Possibile che noi non riusciamo ad apprezzare il grande balzo in avanti che abbiamo compiuto?

Sfido chiunque a pensare di fare retrocedere i nostri figli all’Europa delle nazioni che esisteva prima …

E questa è la mia personale speranza: che certi processi culturali sono irreversibili!

E’ vero che l’Unione Europea, e ancora di più l’Unione Monetaria, hanno dei limiti e che a volte sono causa di sofferenza, ma i limiti vanno superati andando avanti con il processo di integrazione, non tornando indietro.

In questo senso, dopo 10 anni di stasi (in effetti dall’Euro in poi ci si era sostanzialmente fermati nel processo di integrazione), finalmente l’elezione diretta del presidente della Commissione Europea ci farà fare un passo avanti piccolo dal punto di vista normativo, ma significativo dal punto di vista politico perché la legittimazione dal basso di una importante istituzione darà una forza contrattuale politica di gran lunga maggiore rispetto alla nomina da parte dei governi.

Questa è la strada giusta!

Grazie amici Ucraini per questa lezione di libertà!

 

 

 

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