Una Zona economica speciale per il Mezzogiorno, la Zes unica

Correva l’anno 2017 quando erano state istituite nell’isola le Zes per la Sicilia orientale e le Zes per la Sicilia occidentale. Ora, secondo la bozza del decreto legge su “politiche di coesione e rilancio del Sud”, tutto dovrebbe cambiare. Dal primo gennaio 2024 una nuova geografia con la Zona economica speciale per il Mezzogiorno, o “Zes unica”, cui fanno capo le esistenti Zes di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. A capo una cabina di regia ed una struttura di missione che avranno casa alla presidenza del Consiglio con una segreteria tecnica e la partecipazione dei vari Ministeri. Con questo accorpamento si chiude l’era dei Commissari straordinari chiamati dalla Regione a gestire le Zone economiche speciali (Zes) esistenti.

Secondo quanto riporta il Sole 24 ore, il quotidiano di Confindustria, nulla cambierà nelle semplificazioni burocratiche per le imprese che si insedieranno con un nuovo investimento e anche per lo strumento del credito d’imposta già esistente.

Il decreto di legge atteso prevederebbe un piano di finanziamento da 1,5 miliardi annui per il 2024, 2025 e 2026. La copertura finanziaria arriverà per 500mila euro annui da fondi europei Fesr mentre per il restante miliardo annuo si dovrebbe attingere alle risorse che emergeranno dalla riorganizzazione del Pnrr.

La Sicilia da alcuni anni ha chiesto un aumento delle aree assegnate dal governo nazionale all’isola ritenute insufficienti. Ciò per soddisfare le numerose richieste provenienti dal mondo produttivo.

Attualmente l’isola ha a disposizione 5.580 ettari di terreno di cui il 35 per cento destinato alla Zes della Sicilia occidentale ed il 65 per cento a quella orientale. In queste aree, in cui ricadono porti, retro-porti ed industrie, rientrano le aziende già esistenti; non mancano comunque le previsioni di assegnazione anche per chi vorrà investire in futuro. Queste aree state viste come un vantaggio per una politica di investimenti grazie a strumenti come credito d’imposta, sgravi fiscali, agevolazioni sul lavoro ed ammortamenti per le aziende. Dal 2018 una cabina di regia, istituita dalla Regione, ha avviato il lavoro per predisporre un Piano di sviluppo complessivo.

La geografia delle due Zes siciliane.


La Zes Sicilia occidentale vede incluse le aree industriali di Aragona-Favara, Caltanissetta, Carini, Palermo-Brancaccio, Termini Imprese e Trapani e ancora il Porto di Palermo, il Porto e il retroporto di Termini Imprese, la Stazione Sampolo con il mercato ortofrutticolo di Palermo, la zona Palermo-Partanna, il porto di Trapani, l’Aeroporto di Trapani, i porti di Mazara del Vallo, Licata e Porto Empedocle con il suo retroporto e i retroporti di Mazara, Marsala.
La Zes Sicilia orientale comprende le aree industriali di Gela, Paternò, Belpasso, Messina-Larderia, Villafranca Tirrena, Augusta-Melilli, Priogo Gargallo, Siracusa, Milazzo – Giammoro ed Enna e ancora il porto di Catania con il retroporto, l’Asi, l’interporto e Mas, Tremestieri, il retroporto di Milazzo, porto di Augusta, aeroporto di Comiso, l’interporto di Melilli, il porto di Pozzallo con il suo retroporto ed il porto di Messina e la zona della fiera.

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