UNA SFIDA NELLE MANI DI ETTORE GILOTTA

La grande sfida dell’Assessorato regionale alla Sanità di realizzare maggiore qualità nei servizi a costi inferiori significa in provincia di Ragusa riuscire a risparmiare otto milioni di euro, invertire la tendenza che oggi vede  nei cosiddetti  viaggi della  speranza il tentativo di  curarsi della nostra gente, migliorare la sicurezza, ridurre i tempi di attesa per le visite specialistiche, premiare i meritevoli e tante cose ancora. E’ una sfida di per sé enorme, resa ancora più difficile dall’antico vizio della politica di voler occupare la sanità o di utilizzarla per alimentare clientele. Questa sfida in provincia di Ragusa è nelle mani del dott. Ettore Gilotta (nella foto).  Sono mani rassicuranti perché il dott. Gilotta è un manager competente, sereno, onesto e di classe dirigente competente e serena  abbiamo un gran bisogno . Sono incomprensibili per questo alcune posizioni di deputati locali e di qualche sindaco che quando non hanno scopi ricattatori perseguono battaglie di retroguardia o di tipo localistico in continuità con le scelte del passato che hanno prodotto  debiti e cattiva sanità.  Al dott. Ettore  Gilotta va dato atto di:

1) aver lavorato, senza risparmiarsi,  a un progetto di sanità che razionalizzi la spesa accorpando   i reparti che per le loro caratteristiche risultano doppioni . Non ci si può permettere di avere nella stessa città o a pochi chilometri di distanza due o tre reparti identici.

2) di avere tentato di rispettare la dignità di ogni presidio ospedaliero  esistente pensando per ciascuno  una identità e una diversa eccellenza.

3) di portare avanti  una politica  rispettosa della legislazione vigente in materia di sicurezza per ridurre i ritardi che si sono accumulati nel tempo.

4) di aver iniziato ad abbattere i tempi per le liste di attesa grazie ad  un’alleanza nuova  con i sindacati per l’utilizzo di parte del fondo incentivante (300 mila euro ) e grazie  ad un finanziamento specifico da lui ottenuto dall’assessorato alla sanità (500 mila euro).

5) di aver costruito le condizioni per  un concorso per cinque primari che saranno assunti con criteri trasparenti di meritocrazia. (su questa sfida è  dovere di tutti  vigilare perché non ci sarà svolta nella qualità della sanità senza una discontinuità netta  nella modalità di assunzioni del personale medico).

6) di aver predisposto le premesse per una nuova organizzazione del pronto soccorso . Le proteste che vorrebbero conservare tutti gli attuali pronto soccorso rischiano di essere incoscienti perché perdono  di vista la necessità  che un pronto soccorso per essere  tale deve essere  affiancato dalla chirurgia di urgenza,dalla sala rianimazione e di tutto quanto permette la possibilità di salvare una vita umana. Conservare il  pronto soccorso di Ragusa, Modica e Vittoria e potenziare i PTE (finalizzati a far fonte alle acuzie)  e i PTA (finalizzati a far fronte all’assistenza dei problemi di salute cronici) negli altri presidi  è la scelta più assennata. 

L’appello è rivolto ai sindaci e ai deputati affinché diano il loro contributo al progetto di costruire in provincia un nuovo modello di sanità. Il loro compito, insieme a quello delle forze politiche deve essere esclusivamente di  controllo e di indirizzo.

 

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