Una morte feroce: a Quarto Grado i genitori di Alessio e Simone D’Antonio: “Siamo noi ad essere stati condannati a vita”. VIDEO

E’ andata in onda ieri sera su Rete4 una nuova puntata di Quarto Grado, il programma di approfondimento di cronaca nera condotto da Gianluigi Nuzzi. Durante la puntata, è stato di nuovo ripercorsa la tragica vicenda dei cuginetti Alessio e Simone D’Antonio, falciati l’anno scorso dal Suv di Rosario Greco mentre si trovavano sui gradini di casa. A Rosario Greco sono stati dati 9 anni di carcere, una sentenza che ha indignato Vittoria e l’Italia intera.

Positivo al test di alcol e droga, Greco sconta la pena nel carcere di Enna. Il timore è che presto, troppo presto, lo si potrà rivedere girare per la città. I genitori dei cuginetti sono distrutti: sono loro gli unici a cui è stato dato l’ergastolo a vita. Piangeranno fino all’ultimo dei loro giorni la morte di quei due bambini innocenti.

Al dolore, si aggiunge l’ingiustizia per una sentenza fin troppo mite: “Non si può accettare 9 anni per due omicidi, non è stata neanche applicato il massimo della pena. Non è stato un incidente stradale, i bambini erano seduti sui gradini di casa e quel suv è arrivato su di loro come un missile.

Non si doveva accettare il rito abbreviato e comunque non è stato dato il massimo della pena”, spiega i genitori e aggiungono: “Greco poteva essere fermato prima, aveva dato una coltellata ad un ragazzo che però non denunciò per paura”. Infine, l’appello al ministro Bonafede anche da parte di Gianluigi Nuzzi, che aveva promesso di intitolare una legge ad Alessio e Simone: “Questa legge va cambiata, queste cose non devono più accadere”.

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