È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UNA MESSA PER GLI AMMALATI NEL SEGNO DI SANTA LUCIA
12 Dic 2012 06:34
Tra le tante celebrazioni che si terranno in città giovedì 13 per la festività di S. Lucia ve ne è una particolarmente ricca di significato e di tensione emotiva.
Si tratta della celebrazione euristica rivolta a malati, medici e operatori della Sanità promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, dalla Diocesi di Ragusa, in collaborazione con l’Unità complessa di Oftalmologia e che sarà presieduta dal vescovo, mons. Paolo Urso.
Saranno dunque i locali del reparto di oculistica dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, alle 11 di giovedì, a fare da scenario alla Santa Messa ed alla Benedizione speciale che il vescovo rivolgerà tanto ai malati ospiti della struttura quanto a tutti coloro che si dedicano al loro servizio, medici e operatori sanitari, affinché vengano illuminati e sostenuti nell’esercizio del loro lavoro.
“Santa Lucia – dice il direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti – ci aiuti a crescere nella fede e a diffonderla con l’esempio e la parola e ci doni attraverso la vista spirituale di riconoscere Cristo nei fratelli e nelle sorelle ammalati e bisognosi di sostegno. E’ un appuntamento speciale quello che abbiamo organizzato che, tra l’altro, si cala nel senso dato dal nostro vescovo all’anno pastorale 2012-2013 all’insegna del tema “Educhiamoci alla Verità”. Cerchiamo di esaltare al massimo l’attenzione nei confronti di chi ha bisogno di essere sostenuto. La celebrazione di giovedì sarà un’occasione importante in questo senso”.
Chi era Lucia e perchè divenne la protettrice degli occhi, un breve cenno:
Lucia, giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata, pregarono Sant’Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata che le diceva: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione Sant’Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa. Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall’imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all’Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Lucia esce illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, viene decapitata. Prima di morire annuncia la destituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa. Privo di ogni fondamento, ed assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l’episodio di Lucia che si strappa gli occhi. L’emblema degli occhi sulla tazza, o sul piatto, è da ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo nome Lucia (da Lux, luce).
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