È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UNA ESEMPLARE CONDANNA A PICCOLI DELINQUENTI. COSI’ IMPARANO
08 Dic 2012 18:56
Dalla cronaca di Ragusa del Giornale di Sicilia di venerdì 7 dicembre scorso: “Quattro avvisi orali sono stati irrogati dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura, nell’ambito dei servizi rivolti al monitoraggio dei soggetti gravati da precedenti di polizia, anche su segnalazione dei vari organi delle forze dell’ordine operanti nel territorio della provincia. I destinatari sono quattro giovani di Ragusa, Modica e Vittoria, allo scopo di frenarne la lievitante pericolosità sociale, diffidandoli a cambiare condotta di vita.”
Leggo sulla cronaca di Ragusa de La Gazzetta del Sud: “Il questore Giuseppe Gammino ha irrorato quattro avvisi orali a cambiare rotta e stile di vita ad altrettanti giovani residenti a Ragusa, Modica e Vittoria: due per reati contro il patrimonio e due per violazioni delle norme sugli stupefacenti”.
Queste quindi le notizie, anzi, la notizia, evidentemente diffusa dalla Questura, e riportata dai due quotidiani in maniera leggermente diversa. A parte la differenza tra “irrogato” e “irrorato” (il secondo evidentemente più corretto, perché significa sostanzialmente distribuire, anche se lo si utilizza soprattutto per i liquidi, mentre irrogato non vuol dire proprio nulla, e si tratterà quindi di una errore di battitura del Giornale di Sicilia), le due “brevi” sono di estrema sintesi, e che a noi serve per quella riflessione, anticipata nel sommario, che riteniamo interessante (ai lettori di RagusaOggi potrebbe au contraire apparire inutile nella migliore delle ipotesi e sciocca nella peggiore).
Dunque la riflessione è questa: il Questore, evidentemente nell’ambito della legge, irrora un avviso orale ad un ragazzo scapestrato. Lo fa ovviamente per il tramite di un delegato (non lo vedo proprio il Questore che “cazzìa” i quattro ventenni). In somma, una sgridata che tutti noi speriamo possa essere solutiva nei confronti di una al momento ancora – e per fortuna – solo accennata vita criminale. Un “avviso orale” quasi come un cartellino giallo che nessuno vorrebbe veder diventare rosso. E allora io mi chiedo: ma questi quattro ventenni iblei, avranno pure e speriamo sinceramente una famiglia. Nell’affermativa, ci auguriamo che ai genitori (li immaginiamo cinquantenni poco più o poco meno) sia il Questore in persona, anzi “di persona personalmente” per citare il genio di Porto Empedocle, a convocarli e a comminare loro, anzi irrorare (ma in grandi quantità) un avviso orale. Meglio ai genitori, che poi, adeguatamente “irrorati”, potranno, nel chiuso delle loro case (e con metodi che vorranno liberamente scegliere, e quindi non necessariamente o solamente orali) vedersela loro con i loro figli, e soprattutto con le loro stesse mancanze. Il tutto, appare evidente, secondo una nostra “ideale” ricostruzione che potrebbe anche essere del tutto fiori strada. E in quel caso saremo noi a farci irrorare o più tradizionalmente cospargerci il capo di cenere (e dove la troviamo la cenere, dentro il termosifone? Oppure laddove era la macchina o il cassonetto dato alle fiamme com’è ormai consolidata tradizione da queste parti).
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