Una discarica in Paradiso. Abitanti ed imprenditori turistici in Comitato per fermare la nascita di una megadiscarica a Ispica

Per la precisione in contrada Lanzagallo, “una piccola contrada di campagna a cavallo fra i comuni di Modica e Ispica, una zona incontaminata, di grande pregio naturalistico, a vocazione agricola, zootecnica e turistica”, la definiscono così gli abitanti e gli imprenditori turistici che l’hanno scelta per la sua bellezza e per la sua “ricchezza paesaggistica, per l’incantevole visuale sulla costa e per quel senso di pace che solo un posto come Lanzagallo sa trasmetterti dall’alba al tramonto”. Non è un immaginario collettivo quello che raccontano coloro che hanno deciso di mantenere viva la protesta sull’ipotesi di una discarica per RUR, i rifiuti urbani residui, in questo territorio. Quei rifiuti domestici non recuperabili, ossia ciò che rimane dopo che si è completata ogni operazione di differenziazione del riciclabile.

Ci sono ancora troppi rifiuti di Rifiuti Urbani Residui che comunemente vengono chiamati “indifferenziati” e che, diversamente dagli altri, non possono essere riciclati.

“Nel territorio di Lanzagallo vi sono concrete presenze, onde di rigenerazione del territorio legate a recenti acquisizioni di vecchi fabbricati rurali che si stanno ristrutturando per dar vita a residenze stabili, non solo stagionali. A questo fenomeno si aggiunge, tra l’alto, una maggiore domanda ed un’offerta turistica sempre più culturale, desiderosa di conoscere il nostro territorio nei suoi aspetti più autentici, alternativi agli itinerari turistici standardizzati. Nell’area e intorno insistono almeno una quindicina di attività che offrono ospitalità turistica di grande pregio – sottolinea il Comitato di Lanzagallo – nel marzo 2022 siamo venuti a conoscenza di un progetto di individuazione di una discarica per i rifiuti urbani residui (RUR), proprio su questi luoghi, dove abbiamo scelto di vivere e lavorare. Ed anche se attualmente i moderni criteri di progettazione delle discariche permettono di minimizzare l’impatto sull’ambiente, immaginate voi 500.000 mc di cemento armato, che pur con l’ipotetica applicazione della buona pratica della gestione dei rifiuti che sta a monte del progetto, ma con l’inadeguatezza della raccolta differenziata ed i comportamenti illeciti in tutto il territorio. Immaginate voi un contenitore destinato ad accogliere le frazioni residuali dei rifiuti di tutta la provincia in una contrada di enorme valore paesaggistico e ambientale?”.

Il sistema di smaltimento dei RUR.

Secondo l’Unione Europea i RUR vanno smaltiti con recupero di energia e quindi in termovalorizzatori ovvero in discarica che, comunque, sarebbe l’ultima soluzione da attuare solo
quando non sia possibile smaltire il rifiuto indifferenziato tramite
termovalorizzazione.  Nel corso dell’iter approvativo del Piano Provinciale Gestione Rifiuti di Ragusa (PPGR) del 2018 in provincia di Ragusa sarebbero tre le aree designate: Cava dei Modicani (già discarica), la macro-area I ricadente fra i comuni di Acate/Vittoria e la macro-area VII a-b ricadente fra i comuni di Modica e Ispica.

E fra ricorsi al Tar e proteste degli abitanti è nato un Comitato.

“Per salvare questo già martoriato lembo di Sicilia dall’ennesimo scempio, per scongiurare il gravissimo pericolo ambientale e l’esproprio delle nostre abitazioni e proprietà, per non veder calpestato tanto amore ricevuto e donato. Anni di duri sacrifici e ardente passione non possono e non debbono esser buttati nella pattumiera – dicono gli abitanti e gli imprenditori – siamo una cinquantina, tra famiglie e attività, e ancora ne mancano. Contrasteremo fermamente e con ogni mezzo la prosecuzione dell’iter progettuale della SRR ato 7”. A firmare per il Comitato sono
Daniela Rao Rubera e Romero Leone.

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