UNA CITTÀ SALDA NELL’AFFETTO E NELL’ACCOGLIENZA

 Un momento intenso, semplice ma altamente significativo, è stato in questi giorni la “visita” alla Casa don Puglisi del quadro della Madonna delle grazie, ritrovato quattrocento anni fa nella collina di Monserrato. Come ha detto don Umberto Bonincontro, al momento dell’arrivo dell’immagine la sera di giovedì 4 dicembre, Modica ha una grande devozione alla Madonna da quando quel quadro è stato ritrovato, secondo il racconto in un fuoco che non si consumava, non solo perché si racconta anche di tante grazie, ma perché in Maria si riconosce la Madre, la Madre che anzitutto ha donato al mondo Colui che è la Grazia: Gesù! E durante l’Eucaristia ha sottolineato che diventa per noi importante l’invito di Maria a Cana quando dice ai servi: “Fate quello che Lui vi dirà”. Diventa oggi l’invito a seguire Gesù, a fondarci sulla roccia della sua Parola, non solo nella vita personale ma anche nella vita delle famiglie e della città. Solo così diventa città che “non calpesta i poveri”, che ha “porte aperte all’accoglienza” (come testimonia la Casa don Puglisi), che resta “salda”, tutte espressioni del profeta Isaia che lasciano intravedere la chiamata ad essere comunità vera nell’affetto, un affetto che tutti cerca, tutti accompagna, tutti fa crescere. Ed è stato spontaneo allora pregare anzitutto per i giovani e i bambini, per gli amministratori, per quanti ci hanno preceduto. Preghiera per tutti che si è rinnovata nella recita del Rosario venerdì 5 dicembre, con una particolare attenzione per chi non ce la fa nella vita, per gli immigrati, per gli educatori e i genitori che spesso sono impotenti di fronte a smarrimenti dei figli. Con una nota particolare: ritrovando nella Croce, non tanto l’accettazione della sofferenza, ma la misura dell’amore e il “grande equilibrio” che regge l’accoglienza, come ha rilevato un giovane riguardo al Crocifisso “scritto” dalle Clarisse di Paganica per la cappella della Casa don Puglisi. Così, sostando con Maria accanto alla Croce, impariamo che la carità non è solo un’elemosina, un sussidio, ma è anzitutto relazione, presa in carico, giustizia sociale, ricerca della pace, cuore dilatato al mondo. E pensando al martire don Pino Puglisi, la Croce è anche il coraggio di contrastare male, prepotenza, ingiustizia. Ecco come, nella “visita” del quadro della Madonna si è rinnovata la visitazione di Maria ad Elisabetta, modello di ogni relazione vera in cui si fa vicini gli uni agli altri e con il Magnificat si legge la storia “con gli occhi di Dio”. Questo l’augurio dalla Casa don Puglisi alla città nell’avvicinarsi del Natale: evitare di puntare sull’apparire ma ritrovare la gioia dell’affetto e dell’abbraccio, e così rinnovare il mondo e la città e renderle casa bella per i nostri giovani che stanno cercando un senso per la loro vita, renderle casa bella per i bambini perché possano trovare accanto adulti che trasmettono sicurezza, renderle casa bella per gli anziani perché mai siano abbandonati. E così Modica ritroverà anche il senso di avere nella Madonna delle grazie la Madre e protettrice, che la rende città salda nell’amore.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it