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Una bottiglia di Doc Sicilia Grillo venduta a 1,26 euro da Lidl
22 Ago 2019 20:13
Una bottiglia di Doc Sicilia Grillo venduta a 1,26 euro da Lidl (7,56 euro per sei bottiglie). E basta questo per scatenare un coro di indignazione.
A lamentarsi alcuni produttori e tanti addetti ai lavori. Come è possibile che costi così poco? E’ il dubbio che assilla molti vignaioli siciliani. La bottiglia di Doc Sicilia Grillo e il suo prezzo molto competitivo facevano bella mostra su uno dei volantini della nota catena di supermercati. Nella fattispecie per un periodo il vino è stato proposto in vendita in cassette dai sei bottiglie al prezzo di 7,56 euro che per l’appunto diventa 1,26 euro a bottiglia. Il volantino parlava genericamente di Grillo Terre Siciliane, ma in realtà chi è andato a vedere la bottiglia ha trovato sull’etichetta frontale la dizione Doc Sicilia Grillo. A marchio Corte Aurelio.
Di casi del genere negli ultimi anni ne abbiamo visti tanti. Non è il primo, né sarà l’ultimo, temiamo. È una delle cause della crisi che ha colpito il Nero d’Avola una ventina di anni fa e dal quale lentamente si sta risollevando. Sono le dinamiche del vino, difficili da contrastare soprattutto quando non c’è la visione di insieme di un territorio. A fare la differenza questa volta c’è un altro aspetto: la recente modifica al disciplinare che obbliga a produrre Doc Sicilia se vuoi mettere sull’etichetta il nome del vitigno Grillo o Nero d’Avola è stata adottata proprio per salvaguardare questi due vitigni importanti per la Sicilia del vino. E quindi evitare che si imbottigliasse fuori dalla Sicilia da imprenditori senza scrupoli. Ma il caso Lidl dimostrerebbe il contrario. Qualche produttore è andato a leggere l’etichetta del Grillo venduto da Lidl e ha scoperto che ad imbottigliarlo e metterlo in commercio è stata un’azienda veneta che molto probabilmente ha la possibilità di imbottigliare fuori dall’Isola perché beneficia di una deroga che è stata concessa a un gruppo di aziende contestualmente alla nascita della Doc Sicilia, una sorta di compromesso necessario che fu sancito quando fu definito il disciplinare della nascente denominazione sette anni fa.
Fonte: Cronache di gusto
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