È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UNA BELLA DICHIARAZIONE D’AMORE AL CASTELLO
30 Lug 2011 18:55
“Fede ti amo ancora by Andry”. Romantica dichiarazione d’amore su un muro. Ma non un muro qualsiasi. Un muro romantico quanto la dichiarazione stessa, il muro del Castello di Donnafugata (sempre, si intende, a voler dare credito, “romanticamente” appunto, alla leggenda della fuga d’amore che avrebbe dato il nome al maniero che un tempo fu della famiglia Arezzo e dal 1982 appartiene al Comune di Ragusa).
Naturalmente non sapremo mai, né ci interessa sapere, il nome dell’autore della scritta con lo spray verde sul muro di pietra viva del Castello. Del resto, con questa manìa che hanno i giovani d’oggi di accorciare e inglesizzare i loro nomi, è difficile venirne a capo. Perché Andry potrebbe verosimilmente essere un Andrea che dichiara il suo amore alla Fede che potrebbe essere Federica. Ma potrebbe anche essere che Andrea sia una ragazza (da qualche anno – infatti – fantasiosi genitori hanno dato il nome del santo a bambine, secondo l’uso statunitense e per fare impazzire i nonni e gli impiegati dell’anagrafe comunale) e Fede essere l’amichetto Federico. Ma altre possibile solo le soluzioni: Andry potrebbe essere Andrea, maschio, e Fede un Federico, oppure Andry una Andrea femmina e Fede una Federica.
Come che sia, la scritta è simpatica, romantica e carina quanto si vuole, ma il muro è quello del maggiore bene turistico della provincia di Ragusa. Bene farebbe il Comune, proprietario del Castello, a provvedere cancellando la scritta, magari fra qualche giorno, dando quindi il tempo a “Fede” di leggere il messaggio e tornare con “Andry” che ancora lo/la ama.
© Riproduzione riservata