UN TAVOLO DI VERIFICA NON SI NEGA A NESSUNO

Chiamato in causa dal consigliere comunale La Porta, come massima autorità sportiva, il delegato provinciale del CONI Sasà Cintolo, con la disponibilità di sempre, è pronto a mettere a disposizione le proprie competenze in ambito sportivo per cercare di salvare il Ragusa Calcio.

La questione, secondo Cintolo, doveva essere affrontata in tempo, ma si tratta pur sempre, riteniamo doveroso far notare, di una società privata che, pur avvalendosi del nome della città e dovendo, in teoria sottostare alle leggi e ai regolamenti sportivi, è stata lasciata al proprio destino dagli amministratori passati e presenti.

L’ultimo presidente, Giuseppe Rimmaudo, aveva restituito dignità alla società e alla squadra, ma non ha trovato sostegni, né pubblici né privati, almeno tali da poterlo incentivare a continuare nell’avventura calcistica.

Come sempre avviene, quando la situazione sta per precipitare, tutti corrono al capezzale del Ragusa Calcio, disperati per le condizioni che lasciano presagire la fine, ma nessuno è disponibile al benchè minimo contributo per le medicine.

Il numero degli spettatori non consente di poter contare su introiti certi e di una certa consistenza, si riproporrebbe solo l’opportunità di verificare la formazione di una unica squadra che possa rappresentare tutta la provincia, ipotesi che, in passato è stata più volte avanzata ma che ha trovato sempre l’insormontabile muro delle anacronistiche lotte di campanile che hanno vanificato ogni ipotesi.

Teniamoci, dunque, le nostre squadrette immerse nella mediocrità di provincia aspettando solo che possa nascere, a Ragusa come in provincia, un imprenditore dotato delle caratteristiche essenziali per fare il presidente di una squadra di calcio:  liquidità necessaria e passione innata per questo sport.

Per intanto, un tavolo non si nega a nessuno.

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