È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UN SISTEMA “DEREGOLATO” DELLE APERTURE DOMENICALE DEI NEGOZI CREEREBBE UN DISASTRO ECONOMICO E SOCIALE SENZA PARI.”
13 Ott 2011 06:29
Liberalizzare le aperture domenicali in tutta la Sicilia costringerebbe anche la provincia iblea ad allinearsi, accentuando i disagi economici e sociali, gia’ presenti nelle piccole aziende commerciali e nelle famiglie dei dipendenti stessi. Ragusa lo sta gia’ facendo. Modica dovrebbe accodarsi.
Le aperture domenicali e festive diventerebbero un obbligo per tutti gli esercenti che, anche se non obbligati dalla legge, ma non potendo rischiare di perdere fatturato a favore del concorrente vicino (comuni o province limitrofe), dovrebbero sostenere dei costi di gestione elevati e non sempre ammortizzabili, creando ristrettezza nei propri conti economici già falciati dalla crisi.
Sarebbe opportuno modificare le abitudini dei consumatori delle altre province siciliane, riducendo il numero delle aperture domenicali, piuttosto che “abituare” anche i consumatori “nostrani” ad avere i negozi aperti 365 giorni l’anno. Le spese verrebbero ridistribuite automaticamente negli altri giorni della settimana, non ledendo affatto il fatturato di ogni singola azienda, sia per quelle della GDO che per quelle a gestione familiare.
Invece, seguendo le proposte di chi fino ad ieri era contrario alle aperture domenicali(vedi il PD ragusano), saranno le piccole aziende, e soprattutto i lavoratori,a pagarne le spese, visto che molte aziende per poter stare al passo con le grandi catene, dovranno abbattere i costi, disattendendo, quindi, l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro, accentuando l’utilizzo del lavoro irregolare.
Perche non pensare ad una possibile soluzione mediana, uniforme in tutta la Regione Sicilia?
Potremmo riacquistare quei valori, ahime’ oggi persi, come quello della famiglia o della cristianità, privilegi di ogni società civile che si rispetti. Potremmo riacquistare la “semplicità” di riposare nei giorni prestabiliti dal calendario commerciale e da quello cristiano, senza dover andare a verificare nel calendario interno all’azienda, prima di organizzare un’uscita con la propria famiglia o con gli amici.
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