È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UN PATTO PER IL BUON GOVERNO
07 Gen 2014 21:02
Non so se Enzo Cilia creda veramente alle cose che ha scritto. Sembra che in realtà la sua sortita sia mirata non tanto a ossigenare la disastrata amministrazione comunale, travolta da malefatte e da vere aggressioni alla buona amministrazione della cosa pubblica, quanto ad azzerare le azioni efficaci di qualche Consigliere del suo partito che ha assestato colpi durissimi all’Amministrazione Nicosia.
E in effetti l’impegno di Sel, di Peppe Mustile e delle Opposizioni, unite nella battaglia contro le falsità documentali e le esagerazioni cementizie della proposta di Revisione del Prg, hanno fatto traballare la zattera semiaffondata di una amministrazione invisa al 90% della cittadinanza vittoriese.
Ma anche le denunce sulla Lottizzazione Lucarella o le sconcezze tramate attorno al Porto di Scoglitti, con 3 milioni e mezzo di euro finiti nel dimenticatoio dopo essere stati appaltati, o la strane, a dir poco, procedure dell’appalto e della gestione dei lavori dell’Autoporto , o la questione del Direttore generale, condannato a 2 anni di reclusione e riassunto come Capo di Gabinetto di Nicosia, sempre nel rispetto della legalità e della pulizia amministrativa, o le vicende assurde della Sap, alla quale si affidano a trattativa privata lavori esterni rispetto a quelli di competenza dell’ex Amiu e alla quale si sottraggono gli oneri dell’acquisto dei contenitori ( assurdo !) che rimangono nella responsabilità dell’amministrazione che però non ha i soldi per comprarli, hanno aperto squarci di verità su una gestione che definire allegra o irresponsabile è veramente il minimo che si possa dire.
Il Sel, dopo la fuoruscita dall’amministrazione, si era incamminato per una strada di concretezza, di fattualità amministrativa, che era stata apprezzata pubblicamente da tutte le Opposizioni. La Città al primo posto: gli schieramenti di vecchia fattura non possono nascondere la realtà di Vittoria, la verità dei fatti, l’aggressione costante alla cosa pubblica, l’uso partitico e particolare delle assunzioni e degli incarichi pubblici, il prevalere delle logiche cementizie e dei sotterfugi sugli interessi generali della Comunità vittoriese.
Enzo Cilia ha capito che questa linea di concretezza operativa e di rigore morale segnava il de profundis per una amministrazione gestita da incapaci autoreferenziali e arroganti, lontani dai cittadini, pensosi solo dei loro calcoli, di natura varia, che si annidano oggi in quelle stanze municipali.
E ha deciso di guardare non ai fatti e alla realtà, ma agli schieramenti: i buoni con lui e Nicosia, i cattivi con Aiello, con Udc, corteggiata per fare quadrare il cerchio, con settori del Pd , Carbonaro, Cannizzo e tantissimi altri dello stesso Pd , che condannano irrevocabilmente la gestione Nicosia, con Patto per Vittoria, con le altre Forze di Opposizione di Centro e di Centro Destra, disponibili a unire in Consiglio i loro sforzi su temi concreti e precisi: senza pensare per ora, in nessun modo a temi politici, di schieramento politico o di alleanze amministrative.
Per ridiscutere con Nicosia, Cilia deve sterilizzare la battaglia delle Opposizioni sui contenuti: solo così Nicosia lo potrà riaccettare, ma niente scherzi: la minestra per Nicosia sarà indigesta ma anche loro di Sel devono stare al gioco di questi anni e condividerne le responsabilità: mortali per la Città di Vittoria, che affonda nell’incuranza e nella incapacità di questo gruppo dirigente.
Né Cilia sembra intenzionato a puntare a rifondare la stessa alleanza di Centro Sinistra, come pretendono di fare alcuni del Pd. Per lui la minestra, anche se rancida, va bene. Scavalca persino gli uomini del Pd per prostrarsi sotto il lenzuolo degli schieramenti assunti in chiave ideologica, superiore per definizione, e chiede quasi scusa per i comportamenti tenuti in Consiglio dal Sel, anche se i fatti lo smentiscono e la realtà rimane quella che è. Basterà a suo avviso alzare il lenzuolo, la bandierina dello schieramento, per nascondere magari le malefatte e le illegalità clamorose, e scaricare magari, impropriamente, sul concetto di Centro Sinistra, i disastri che sono invece tutti di questo gruppo che ha portato la rovina a Vittoria. Cilia straparla contro il leaderismo e ignora per esempio che i suoi interlocutori del Pd sono quelli che hanno trasferito la sede del Pd in case private, a contatto con l’affarismo de I Soci, e hanno praticamente azzerato il ruolo di una grande Città democratica come Vittoria in Provincia di Ragusa e in Sicilia.
Persino sugli assessori tecnici, di cui le Opposizioni hanno chiesto motivatamente le dimissioni, con precisi e piccanti riferimenti a gestioni siciliane degli strumenti urbanistici di antica memoria cianciminiana, diventano piccoli problemi di opportunità. Immaginate se fossero stati di Forza Italia o di Centro Destra… questi amministratori. Il solito gioco delle appartenenze alla cieca: se sono di centro destra sono dannati …e viceversa. Un gioco che li porta a difendere persino il malgoverno, come quello di Vittoria.
C’è ben altro però nella testa della gente. Non c’è sicuramente l’arroganza di Nicosia che dopo l’assist di Cilia rialza la testa e la scuote arrogantemente per dire che loro sono puliti, bravi e senza macchia: se qualcuno parla male, testimonia Cilia, è perché accecato dall’odio… Alla faccia delle bronzee campane di San Giovanni…!
Meglio allora chiarire subito che Vittoria ha bisogno di essere amministrata non con schemini astratti e bandierine di circostanza, atte a coprire magagne di gestione privatistica della cosa pubblica, ma con apertura democratica, con uno sforzo collettivo della Città, con una tregua ideologica che consenta di aiutare Vittoria in questa fase drammatica, con un Patto per il Buongoverno, che è mancato totalmente in questi otto anni di immobilismo ed esautorazione del confronto costruttivo, come è accaduto per il PRG.
Abbassate le bandiere per una volta, per Vittoria ne vale la pena. Siamo in emergenza e in conseguenza di ciò ci dobbiamo comportare. Gli incapaci e gli approfittatori a casa. Di qualsiasi colore siano le loro bandiere. Tanto non ci credono. Le innalzano per proteggersi e per camuffare i loro imbrogli.
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