“Un ombrello per i diritti dei bambini”: iniziativa alla Pagoda della Pace di Comiso

Da un mese ha iniziato a frequentare la scuola e la sua presenza, in classe, è una ricchezza per i compagni. Un bambino di 10 anni, fuggito dalla Libia con la sua famiglia, da quasi due mesi vive a Comiso e da poco più di un mese frequenta la scuola.

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La sua presenza in classe è diventata una ricchezza per tutti e ha stimolato una presa di coscienza dei compagni di classe che hanno capito che i diritti essenziali dell’uomo non sono rispettati in varie parti del mondo. Il loro compagnetto era stato costretto a fuggire, insieme ai genitori (il papà è stato per nove anni in prigione ed ha subito torture e maltrattamenti).

È nato così il progetto “Un Ombrello per i diritti dei bambini”, organizzato dalle terze classi A/B/C della scuola primaria Monserrato dell’Istituto comprensivo Giovanni Verga di Comiso. L’obiettivo degli insegnanti – spiegano gli organizzatori – è promuovere i diritti inviolabili di bambine, bambini e adolescenti e i doveri degli adulti nei loro confronti. La nostra è una ‘scuola amica dei Bambini dell’Unicef’”.

Per questo, gli alunni delle terze classi si sono recati nella pagoda della Pace di Comiso, dove vive il monaco buddista Gyosho Morishita, coadiuvato da una piccola comunità nata attorno alla pagoda buddista e che spesso prega con lui. Una marcia della pace con un nome “Un ombrello per i diritti dei bambini”. I bambini, con ombrelli colorati si sono recati nella pagoda divenuta in questi anni luogo simbolo per la pace e la convivenza pacifica dei popoli.

Insieme agli alunni c’erano alcuni genitori e le insegnanti Loredana Celestre, Antonella Sinaguglia, Gina Dimartino, Gina Campo, Alessandro Perrotta, Silvana Schepisi e Maria Grazia Vicari. Ha coordinato la responsabile di plesso Elena Dipasquale. Ad accogliere e salutare i ragazzi c’era, insieme al reverendo Morishita, anche la sindaca Maria Rita Schembari.

I ragazzi hanno intonato canzoni contro la guerra e la violenza e hanno messo in scena un racconto “La parola senza la quale nulla esiste”… la parola è amore.

Un ombrello per i diritti: l’iniziativa Unicef

Poi hanno visitato la pagoda e il tempio buddista che sorge al fianco della pagoda, guidati dal reverendo Morishita.  

Il progetto proseguirà anche con le altre classi della scuola “L’ iniziativa coinvolgerà tutta la scuola e si svilupperà nel corso dell’intero anno scolastico – hanno detto la dirigente scolastica Maria Cafiso e il vicepreside e referente Unicef, Luigi Bellassai – per promuovere in modo originale e profondo la conoscenza della Carta dei diritti approvata dall’ONU nel 1989. “Quando piove prendiamo gli ombrelli per ripararci”. E cosa sono i diritti se non una protezione, un riparo, una difesa? Ecco perché le insegnanti hanno deciso di costruire questa risorsa con l’ombrello come protagonista. La tutela dei diritti equivale all’ombrello che apriamo in caso di pioggia. Gli ombrelli colorati che riportano le parole dei diritti dei bambini rappresentano una scuola e una comunità educante che con i fatti promuove il protagonismo e il benessere dei ragazzi, oltre all’impegno per lo sviluppo della conoscenza dei valori della convivenza e della pace come insegnamento dell’educazione civica praticata e non solo declamata”.

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