UN GIOVANE, UN CANE E LE BARRIERE

Provate una mattina a chiudere gli occhi, alzatevi, fate colazione e vestitevi. Forse un po’ di difficoltà, essendo ad occhi chiusi, l’avreste ma in casa, dove tutto è familiare e conosciuto, non è impossibile orientarsi. Poi uscite e, sempre ad occhi chiusi, cercate di raggiungere il posto di lavoro, magari prendendo il bus oppure spostandovi a piedi. Il risultato sarebbe un incubo. Perché gli ostacoli che si trovano sul vostro cammino, sempre ad occhi chiusi, sarebbero insormontabili. Eppure c’è chi, ogni giorno, deve fare i conti con questa realtà. E sono le persone non vedenti come Antonio Antoci, 35enne ragusano che, insieme a Cuba cucciolo di labrador e cane-guida, attraversa ogni giorno un tratto di strada inaccessibile e rischioso. Si tratta della parte alta di via della Costituzione a Ragusa in cui manca la ringhiera di protezione, un salto di quasi due metri critico per chiunque. In origine l’inferriata era presente poi la ruggine e la mancata manutenzione l’hanno fatta sprofondare creando una situazione di pericolo. “La nostra è una vita ad ostacoli – afferma Antoci – in quel pezzo di marciapiede ho rischiato più volte di finire nel fossato sottostante. Soltanto grazie all’aiuto di Cuba evito di rompermi l’osso del collo, preferirei piuttosto muovermi in sicurezza sapendo che tra me ed il baratro ci sia una normale ringhiera”. Antonio Antoci è stato l’unico ragusano ad aver preso parte, lo scorso maggio, alla 35esima Cerimonia di Consegna dei Cani Guida per Ciechi promossa dal Centro Regionale “Helen Keller” di Messina durante la quale sono stati affidati 7 cani guida e 3 bastoni bianchi agli allievi che hanno frequentato gli ultimi corsi di autonomia e mobilità. Il giovane e la pelosa accompagnatrice devono però fare i conti anche con l’inciviltà di alcuni cittadini ragusani che incuranti posteggiano i loro scooter sul marciapiede oppure impediscono e ostruiscono il normale passaggio pedonale. Una spiacevole abitudine che non tiene conto del codice della strada e che frena anche gli spostamenti, in apparenza, più semplici. L’addestramento e il rigore del cane-guida, però, non bastano. “E’ una questione di buona e sana educazione – continua Antoci – Non bisogna abbattere soltanto le barriere architettoniche ma anche quelle culturali che purtroppo ancora oggi insistono nel nostro quotidiano. Troppi gli automobilisti indisciplinati che sprovvisti di pass sostano nelle aree a noi riservate; se in queste occasioni venissero elevate più contravvenzioni magari il relativo pagamento potrebbe servire per creare un fondo speciale i cui introiti andrebbero destinati in progetti rivolti a rendere più accessibile questa città”. Una proposta, un suggerimento, quasi un ammonimento verso gli organi competenti e preposti alla vigilanza, che avvicinerebbe Ragusa ad una condizione di normalità alla portata di tutti. Antonio e Cuba camminano fianco a fianco per le vie della città. Come due grandi amici. Perché l’amicizia è cosa seria tanto quanto quel profumo di civiltà  che sembra ormai svanito.

 

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