UN CONVEGNO A RAGUSA SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA

Presentato a Ragusa, nei locali della scuola media Francesco Crispi, il progetto D.I.S.C.O.L.PA, acronimo che sta a significare dispersione scolastica e percorsi alternativi. Un lavoro iniziato circa un anno fa voluto dall’associazione culturale Archè in collaborazione con l’osservatorio scolastico provinciale. Obiettivo: rilevare gli indici di dispersione scolastica che si verificano nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado sull’intero territorio provinciale. Tre le scuole maggiormente coinvolte da questo fenomeno: l’istituto superiore agrario di Scicli ( 29,7%), l’istituto Marconi di Vittoria (24,5%) e l’istituto d’arte di Comiso ( 20, 7%). 

– Le zone maggiormente a rischio- afferma Gianna Di Martino dell’associazione culturale Archè- sono appunto quella ipparina e quella sciclitana. Su Ragusa non abbiamo forti indici di dispersione scolastica. Il progetto non deve essere visto solo in termini numerici ma si tratta  di un vero e proprio disagio sociale e giovanile in particolare. E’ un problema dell’intera collettività-. Tra i fattori scatenanti dell’incremento della dispersione scolastica, l’innalzamento dell’obbligo di frequenza dai quattordici ai sedici anni. – La provincia di Ragusa, da quanto rilevato, corrisponde ai dati nazionali- sostiene l’ispettrice Giovanna Criscione- Le motivazioni che portano a non frequentare più la scuola sono tante. Ovviamente, questo problema non esiste nei licei, dove troviamo ragazzi motivati allo studio.

Negli istituti professionali, i giovani vorrebbero subito inserirsi nel mondo del lavoro e cercano di bruciare le tappe, non andando più a scuola. Nel convegno di oggi abbiamo dato anche delle linee guida per le scuole e gli enti locali affinché ci si accerti che l’obbligo scolastico sia rispettato. Tra le iniziative che le scuole più colpite intendono attuare per arginare l’abbandono degli studi, la creazione di un ambiente scolastico di stimolo per le diverse competenze degli allievi e maggiori rapporti con le famiglie. (Angela Barone)

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