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UN CARNEVALE EDUCATIVO NEL SEGNO DELL’INTERCULTURA
04 Mar 2014 17:48
È stata senza dubbio una festa molto particolare quella che ha coinvolto due classi della scuola Media “Vann’Antò” di Ragusa. Circa cinquanta alunni, infatti, hanno accolto l’invito rivolto loro dai responsabili del progetto “Vivere la Vita” per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale facente parte del sistema nazionale “SPRAR”. Un invito per condividere le feste di carnevale insieme ai 19 ospiti, tra donne e bambini, presenti nella struttura di via Carducci. Una festa fatta di giochi e di maschere, senza dubbio, ma anche di momenti di riflessione.
Il progetto è gestito per conto del Comune di Ragusa, dalla cooperativa sociale “Il Dono”.
“Abbiamo voluto condividere questo momento – spiegano i responsabili del progetto – insieme a ragazzi giovanissimi perché siamo convinti che sia giusto creare consapevolezza delle realtà dei migranti e di farlo attraverso le modalità proprie della festa e del gioco. I vissuti con i quali ci confrontiamo ogni giorno dettano parole di grande dolore, dunque sentiamo forte la responsabilità di favorire l’integrazione dei nostri ospiti nel tessuto sociale, ma anche di creare momenti di possibile normalità e distensione. Ringraziamo la scuola “Vann’Antò” per essersi riconfermata attenta e sensibile al mondo dell’accoglienza”.
Ogni protagonista della festa indossa una lettera dell’alfabeto italiano. Il gioco consiste nel creare nomi e parole nel più breve tempo possibile. Un modo per potenziare anche le competenze in lingua italiana delle ospiti e dei piccoli bambini presenti in struttura. A svolgere il ruolo di educatori, questa volta, sono gli stessi alunni delle classi IIB e IIIC.
Un buffet di dolci preparati dagli stessi genitori degli studenti completa una mattinata in cui le maschere del Carnevale non hanno nascosto una generosa fraternità.
“Questa giornata – spiegano le docenti Concetta occhipinti, Donatella Ventura e Patrizia Tribastone – si inserisce all’interno di un progetto scolastico che intende qualificare il tempo dei nostri alunni, con particolare attenzione al volontariato. Quello di oggi è stato un tempo di allegria e che è stato bello condividere con i richiedenti asilo presenti a Ragusa. Per noi un simile confronto diretto vale molto più di tante parole. Spesso gli alunni entrano in sporadico contatto con stranieri presenti nel territorio, ma non hanno idea ne di chi siano né da dove vengano. Oggi, parafrasando una canzone dell’ultimo Sanremo, siamo riusciti a sfondare le porte ipocrite del paradiso”.
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