Un anno fa l’incendio doloso nella Riserva naturale privata dei pantani Cuba e Longarini: oggi, la rinascita con i fenicotteri

Il dolore e lo sdegno di allora lasciano il posto alla gioia di vedere “nuove vite” all’interno della Riserva e nuove piante rinascere. Un luogo che, con la sua bellezza naturalistica, và ad arricchire l’offerta turistica del sud-est dell’isola; un sud-est dalle grandi risorse per vacanze da sogno fra mare, arte e natura. Ebbene sì. Da sogno perchè il turista trova di tutto per soddisfare i propri interesse e le proprie curiosità. Un anno fa quell’incendio, appiccato volontariamente con diversi focolai all’interno della Riserva naturale privata dei Pantani Cuba e Longarini della Fondazione tedesca ONLUS Stiftung Pro Artenvielfalt, la Fondazione Pro Biodiversità per la riproduzione di specie protette, aveva messo in ginocchio un ampio pezzo di territorio provocando la perdita di circa 21 ettari di habitat naturali nei territori di Ispica, Noto e Pachino. Condannato da tutti, fu il motore per la ricostruzione. Nessuno si arrese, anzi si cominciò a lavorare per fare rinascere i luoghi sia nel patrimonio faunistico che in quello della vegetazione naturale. Cosa che è accaduto prova ne è la nascita, tra maggio e giugno, di più di 750 fenicotterini sulle isolette realizzate appositamente al centro del Pantano Longarini ed il timido “risveglio” di piante proprie della riserva. “I fenicotterini crescono velocemente, forti e in salute – spiega Paolo Galasso, biologo ed esperto in biodiversità – il buon livello d’acqua presente questa estate nei pantani garantirà la loro sopravvivenza fino all’involo, previsto nelle prossime due settimane. Un povero scellerato, poco tempo fa, urlandomi da un auto in corsa mi disse: ‘Da quando ci siete voi non si vede più un fenicottero!’. Quel tizio sicuramente si è sbagliato perchè la realtà è tutt’altra e permette di godere di un fenomeno eccezionale. La nascita dei fenicotteri che, appena svezzati, prenderanno il volo.

Il progetto di conservazione dei Pantani Cuba e Longarini è nato nel 2013 con lo scopo di mettere finalmente fine al bracconaggio e alle altre molteplici attività illecite.

Pratiche illegali “che hanno interessato – come sottolinea la Fondazione pro diversità – per anni una delle aree umide più importanti del sud Europa e del Mediterraneo centrale, luogo di sosta e nidificazione per migliaia di uccelli migratori ogni anno, appartenenti a quasi 250 specie diverse, molte delle quali seriamente minacciate. La fondazione, ad oggi, ha acquistato quasi 500 ettari di area umida e di terreni limitrofi ricadenti nei territori di Ispica, Noto e Pachino, con l’unico obiettivo di preservarne la biodiversità fino ad oggi così minacciata e di ripristinare gli ambienti naturali grazie a un team di esperti in conservazione della natura. Risultato raggiunto grazie ai donatori che hanno permesso di realizzare questo importante progetto di valenza internazionale e di salvare migliaia di uccelli ed altri animali selvatici dallo sterminio e dal degrado dei loro habitat naturali”.

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