UFFICIALE RAGUSANO DELL’AERONAUTICA SOCCORRITORE “PER CASO” NEI LUOGHI DELL’ALLUVIONE

Drammatica storia di tre militari (di cui uno il ragusano Elo Di Martino), Ufficiali dell’Aeronautica Militare, colleghi in servizio ed amici nella vita.

Quella che sembrava una giornata di lavoro “normale”si trasforma all’ improvviso in spaventosa come un torrente in piena che in quel preciso istante rompe gli argini e travolge un’auto con all’interno una mamma ed un bimbo. Si tratta degli ultimi istanti di una terribile telefonata ad uno dei tre da parte della moglie che con il figlio di 8 anni sono intrappolati in auto invocando aiuto mentre l’acqua minacciosa li sommerge e li trascina attentando alla loro incolumità. Momenti di panico che si alternano a quelli d’impotenza e poi la comunicazione che bruscamente s’interrompe.

Gli altri due Ufficiali che assistono a quei momenti di angoscia dell’amico non perdono tempo. Accompagnano lo sventurato  collega sul luogo del disastro lanciandosi senza esitare in una impossibile quanto folle corsa contro il tempo. La distanza tra Milano ed il luogo del’evento è tanta e numerose sono le chiamate di emergenza rivolte sia alle Autorità competenti che ai familiari. Tanti interminabili minuti, trascorsi a fugare il pensiero del peggio e a cercare di dare adeguato sostegno morale allo sventurato amico quando, finalmente, giunge la notizia che moglie e figlio sono stati tratti in salvo da una squadra di operai a bordo di un escavatore. La tensione si allenta, la strada corre un po’ meno veloce, e finalmente i tre giungono a destinazione. Un abbraccio alla moglie ed al figlio infinito… come infinito sembrava quel tempo che separava questa fortunata quanto scossa famigliola.

Lo scenario appare subito impressionante: un fiume d’acqua e fango ha inondato la SP120, e travolge tutto ciò che incontra.

Al momento dell’arrivo non vi sono né autorità né mezzi di soccorso; la gente, atterrita da tale spettacolo scioccante, identifica subito nei tre Ufficiali le figure dei soccorritori.

Chi viene chiamato in causa per tranquillizzare, via telefono, una donna rimastra intrappolata in una delle case isolate dal fiume di fango e detriti, chi invece viene informato da una madre disperata della presenza delle sue due giovani figlie in difficoltà in un’altra casa allagata.

Fatto sta che i tre Ufficiali seppur apparentemente appagati dal felice risvolto dell’accaduto, non si tirano indietro dal prestare aiuto a quanti glielo chiedono. Difficile era stato raggiungere quel luogo in un particolare stato d’ansia ed altrettanto difficile appariva il compito di rassicurare la popolazione locale in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

Soccorsi che, giunti in loco dopo circa 45 minuti, constano inizialmente in tre Vigili del Fuoco a bordo di un’autocisterna. Riprende la corsa contro il tempo perché il livello dell’acqua s’innalza sempre di più e le condizioni meteorologiche, inesorabilmente, sembrano non migliorare.

L’Ufficiale siciliano a questo punto, coadiuvato dai suoi due colleghi si fa parte attiva nelle operazioni di soccorso, partecipando insieme ai VV.FF. alla ricognizione della zona inondata e dando inoltre istruzioni alla squadra di operai civili alla guida dell’escavatore, per la messa in salvo delle varie persone rimaste intrappolate nelle case limitrofe.

Nonostante la pioggia incessante, l’ondata di piena cessa di imperversare alcune ore dopo, e i tre Ufficiali, con le loro divise fradice ma pienamente onorate, congedatisi dalla squadra di soccorso e dalla gente del posto, che con immensa riconoscenza hanno persino fornito loro abiti asciutti, riprendono la via di casa.

 

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