Ucraina: i russi annunciano tregua a Mariupol, ma la infrangono

Dopo dieci giorni di guerra, il primo segnale di distensione in Ucraina stenta oggi a diventare realtà.

Mosca, infatti, ha annunciato una tregua di 5 ore (dalle 9.00 alle 14.00 GMT, le 10.00 e le 15.00 in Italia) per aprire corridoi umanitari e permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha, due località sotto assedio e sottoposte a intensi bombardamenti, ma di fatto finora l’iniziativa non è mai partita.

Secondo Kiev il motivo è che lungo il percorso la tregua non è rispettata dai russi.

Ma il presidente Putin, citato dalla tassa, sostiene che “il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini. Le sanzioni che vengono imposte alla Russia sono come una dichiarazione di guerra: lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin. “Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà – ha detto Putin, citato dall’agenzia Interfax – è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra”.

Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato”. Lo dice il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. “Ha una frenesia militarista”. E sui corridoi umanitari a Mariupol e Volnovakha aggiunge: “Non si è presentato nessuno”.

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