TUTTO DALLA CITTA’ DI VITTORIA

Ritornando a commentare la vicenda di Nico Radicanu, per la cui uccisione sono stati fermati quattro tunisini che avrebbero agito in modo così violento per avere via libera allo stupro della sua compagna, anche lei rumena, il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha dichiarato che “pur essendomi già espresso su questa squallida vicenda, ci ritorno per, innanzitutto, complimentarmi con le forze dell’ordine che sono riuscite a concludere positivamente le indagini in tempi brevissimi”.
“Inoltre, preannuncio la costituzione di parte civile del comune di Vittoria  perché l’intera comunità è stata offesa da atti di inaudite violenza e viltà, che hanno generato profondo disgusto e viva indignazione nell’opinione pubblica per dei vigliacchi sospettati di avere agito in branco, uccidendo un uomo per violentare la sua compagna: un crimine odioso e vile. Come Comune non saremo tecnicamente presenti per chiedere il risarcimento dei danni, anche perché è difficile che simili individui siano in grado di corrispondere un risarcimento; ma saremo presenti per chiedere un giudizio severo e il massimo della pena”.

In corso l’installazione delle rastrelliere per le biciclette
Si stanno installando in questi giorni, in diverse zone della città, le rastrelliere per le biciclette. Ne sono previste in tutto cento: cinquanta davanti agli esercizi commerciali che aderiscono al progetto Vi.ce, e altrettante  dislocate davanti agli edifici comunali, davanti alle scuole e a Scoglitti. Per completare i lavori manca solo la segnaletica verticale, che dovrebbe essere posizionata nell’arco di una settimana.
”Spero che la predisposizione delle rastrelliere – ha dichiarato il sindaco, Giuseppe Nicosia – contribuisca a far emergere la mentalità del rispetto per l’ambiente e dell’utilizzo dei mezzi di trasporto non inquinanti. Vittoria è una città che, sia per le condizioni climatiche che per la conformazione pianeggiante, consente l’utilizzo delle biciclette e la conseguente riduzione di auto. Voglio lanciare un appello alla sensibilità dei cittadini, perché già nella prima installazione delle rastrelliere si sono registrati atti di inciviltà, che connotano disprezzo per la cosa pubblica e inconsapevolezza del fatto che il bene pubblico appartiene a tutti. Invito tutti coloro che notano atti di vandalismo a denunciarli. Detto questo, siccome ritengo prioritario che la città si evolva e diventi sempre più una città rispettosa dell’ambiente, continueremo lungo questo percorso”.

Piano di informazione raccolta differenziata, domani la conferenza stampa
Il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha convocato per domani, martedì 5 maggio alle ore 11, nella Sala degli Specchi di Palazzo Iacono, una conferenza stampa per presentare il piano di informazione sulla raccolta differenziata.
Saranno presenti, oltre al primo cittadino, l’assessore Enzo Cilia, l’esperto Fabio Prelati, l’amministratore della Sea, Gianni Mirabile, e il vice-presidente dell’associazione Grotte alte, Emanuele Magno.
I colleghi giornalisti sono invitati a partecipare.

Gli auguri dell’assessore Bonetta a Piero Guccione
L’assessore alla Cultura, Gaetano Bonetta, formula a nome dei Vittoriesi gli auguri di buon compleanno al maestro Piero Guccione, che domani compirà ottant’anni.
“Il lungo viaggio di colore e di forme che Piero Guccione ci racconta da decenni – afferma Bonetta – domani è come  se segnasse il tempo e, contemporaneamente, è come se rendesse evanescente, inesistente quello stesso tempo. Il cinque maggio è la data del suo genetliaco, l’ottantesimo, che rammemora a tutti un’imperiosa storia di ricerca e di scrittura raffigurativa, certo sì lunga ma insieme sì  breve perché si sente già che essa è senza tempo e che si è fatta patrimonio dell’intelligenza artistica che cerca il senso e il modo di capire e vivere la nostra esistenza. E pertanto è già icona che effonde sapienza filosofica sull’“altare” del tempio che celebra la bellezza. E’ già “diario di bordo” per navigare nei mari della ricerca di se stessi, del ritrovamento della propria identità, del proprio sé. Ed infine è già “metodo” ed epistemologia del sapere umano, che dall’apparente sua irripetibilità si concede, attraverso la sua estatica fruizione, a divenire universale possesso sociale e culturale. L’anniversario ci  lascia abbandonare  ad un gaio buonumore. E la gioia di oggi si fa più briosa per quello che pare un impertinente e scherzoso capriccio climatico messo in atto da una primavera volutamente tardiva che solo ora, quasi a meglio esaltare la fausta celebrazione, spalanca le porte alla luce chiara e policroma della stagione calda, sempre spumeggiante per le cascate di profumi e di sogni che inondano ogni suo dì. E la letizia cresce ancora al cospetto del dono che i compagni di una vita e di un lungo cammino hanno voluto offrirgli, celebrando i colori della terra che è giovenca e madre di tutti noi. Di quella pasta terrosa di miele e di mandorle amare, secca ma grondante di umori, che Egli ha arato, solcato e dissodato con lo sguardo del suo pennello e da cui sono sembrati nascere quasi vergini le tinte che placano lo sconforto esistenziale e che mirabili innalzano lo stupore liberatorio della coscienza umana. Grazie, Maestro, per averci narrato il dramma contemporaneo della nostra terra e per averci fatto ricomporre nel partecipato godimento visuale il rapporto inalienabile e ombelicale con la scena teatrale della nostra nascita. Grazie, per avere popolato i nostri angosciati sentimenti dell’esistere con quelle linee che danno conforto al nostro non dichiarato bisogno di conoscere; per avere visto oltre il visibile della nostra normale vista;  per avere affollato di giubilanti ma pacati colori il deserto oggettivo delle nostre cose offese; per aver ridato speranza e vita al ritorno della memoria infantile che accompagna, giocandoci lietamente, ogni matura e dolorosa saggezza senile; per averci ridato il sogno della memoria, il desiderio di creare e ricreare con la fantasia interiore, con il nostro sempre fiorito e prosperoso inconscio la vita che verrà. Grazie, per averci insegnato che i misteri della vita giammai si potranno conoscere e, quindi, “imparare”: si possono solo sentire e vivere con la percezione e l‘esperienza della bellezza, con le viscerali cognizioni emotive espresse attraverso la rappresentazione e la figurazione estetica dell’esistere reale. Maestro, consapevoli che la sua opera e la sua arte non potranno mai avere confini e nazionalità, in questa circostanza festosa, consenta a noi iblei un innocente peccato etnico: ci permetta  di sentirci a lei più vicini di altri, di sentirla più amaramente e felicemente di altri e di stringerla nell’abbraccio del futuro che vorrà regalarci, certi che ce lo vorrà animare sempre con innumerevoli semine e mietiture, con raccolte di forme e di colori che le generazioni che verranno conserveranno nei loro capienti silos per fronteggiare e rischiarare di calore umano i lunghi inverni in cui regna l’angoscia esistenziale. Ad maiora”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it