“Tutti sapevano”: SAC scarica anche sul Comune il disastro aeroporto di Comiso. Schembari risponda

Dopo settimane di polemiche trasversali, in cui gran parte della classe politica locale ha puntato il dito contro la gestione dello scalo di Comiso, la SAC rompe il silenzio e lo fa con una nota che suona come uno scarico istituzionale di responsabilità. Altro che autocritica: nella dichiarazione diffusa, la società di gestione aeroportuale afferma che “tutte le scelte strategiche relative allo scalo ibleo sono state concordate con il Governo nazionale, il Governo regionale e anche con l’amministrazione comunale”.Dunque, secondo SAC, le colpe – se colpe ci sono – vanno cercate altrove. Un passaggio chiave del comunicato sottolinea che “le iniziative per il rilancio dell’aeroporto sono sempre state fatte di concerto con le istituzioni”, inclusa proprio l’Amministrazione comunale di Comiso la cui sindaca è anche Presidente del Libero Consorzio.

Uno scaricabarile che suona stonato, soprattutto agli occhi della comunità locale, che da tempo assiste impotente a un depotenziamento progressivo dello scalo di Comiso, nato per essere una leva di sviluppo per tutta la Sicilia sud-orientale e oggi ridotto, sotto la gestione Sac, il che se ne voglia dire, ai minimi storici in termini di voli e prospettive. A questo punto – è inevitabile – ci si aspetta una risposta ferma da parte del sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, che oggi veste, come ricordato, anche i panni di presidente del Libero Consorzio comunale di Ragusa. Un doppio ruolo che le conferisce non solo rappresentanza istituzionale ma anche legittimazione politica per dire, forte e chiaro, che questa provincia non può essere trattata come marginale o secondaria. Comiso e il suo territorio non sono una provincia “babba”, come direbbe Leonardo Sciascia, ossia remissiva e accondiscendente.

Servono parole chiare e azioni concrete per difendere il diritto di questa parte di Sicilia ad avere infrastrutture efficienti e strategie di sviluppo lungimiranti. Se davvero tutte le scelte sono state condivise, allora è il momento che anche le istituzioni locali facciano sentire la loro voce e, se necessario, rivendichino la propria distanza per scelte che non hanno portato i risultati promessi.La partita sull’aeroporto di Comiso è tutt’altro che chiusa. Ma è evidente che senza una presa di posizione netta e unitaria del territorio, le promesse resteranno tali e il rilancio rischia di essere solo una parola buona per i comunicati stampa sui quali noi restiamo fortemente critici reputandoli soltanto vana propaganda.

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