TUTTI “MUTI”, IL MAESTRO SE NE VA !!!!

Il maestro Riccardo Muti non dirigerà l’Aida di Verdi e Le nozze di Figaro di Mozart in cartellone per la prossima stagione al Teatro dell’Opera di Roma. Il direttore d’orchestra lo annuncia in una lettera indirizzata ai vertici del teatro: “Purtroppo, nonostante tutti i miei sforzi per contribuire alla vostra causa, non ci sono le condizioni per poter garantire quella serenità per me necessaria al buon esito delle rappresentazioni”, inoltre scrive il maestro: “in questo momento intendo dedicarmi in Italia, soprattutto ai giovani musicisti dell’Orchestra Cherubini da me fondata”.

“Capisco le ragioni che hanno portato il maestro Muti alla scelta dolorosa per lui e per tutti, di interrompere il rapporto con l’Opera di Roma”, queste sono le parole del Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini dopo aver appreso la notizia delle dimissioni del direttore d’orchestra  e prosegue dicendo: “Spero che almeno questo faccia aprire gli occhi a tutti quelli che ostacolano, con resistenze corporative e autolesioniste l’impegno per quel cambiamento che la musica e la lirica italiana attendono da troppo tempo per stare al passo coi tempi e per cui lo Stato è impegnato con convinzione e risorse”

Il sindaco di Roma ( e presidente del Teatro dell’Opera) Ignazio Marino, insieme al Sovraintende Carlo Fuortes ringraziano Riccardo Muti per il prezioso contributo artistico dato al Teatro che, grazie a lui ha raggiunto negli ultimi sei anni i vertici della produzione lirica mondiale e lanciano una critica: ”Una scelta senza dubbio influenzata dall’instabilità in cui versa l’Opera a causa delle

continue proteste, della conflittualità interna e degli scioperi durati mesi e che hanno portato alla cancellazione di diverse rappresentazioni, con gravi disagi per il pubblico internazionale e nazionale che aveva acquistato i biglietti».

Ovviamente in tutto questo non mancano le solite polemiche dove i sindacati sono di nuovo divisi. Da una parte CISL  e UIL che si dicono preoccupati ma sottolineano di avere la coscienza a posto, e dall’altra la CISL che respinge le accuse al mittente.

Marino e Fuortes si augurano che «una volta superati i problemi che ancora affliggono il Teatro, e più in generale il sistema musicale in Italia, si possano ricreare le condizioni affinché il Maestro Muti possa tornare a dirigere i complessi artistici del Teatro».  

                                                                                                              

 

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