“TUTTI INSIEME PER IL RILANCIO IBLEO”: IMPRESE AL COLLASSO, SINDACATI E ORGANIZZAZIONI DI CATEGORIA LANCIANO APPELLO

La crisi spaventosa che avanza continua a danneggiare l’economia iblea e il “modello Ragusa”. Le imprese sono al collasso e sindacati e organizzazioni di categoria, che compongono il “Tavolo provinciale dello sviluppo e del lavoro”, lanciano un nuovo appello affinché le istituzioni pongano la dovuta attenzione alla problematica. Sabato prossimo 14 gennaio la manifestazione di proposta “Tutti insieme per il rilancio ibleo”, in programma alle 9,30 a Ragusa, avrà anche questo scopo e servirà ad illustrare più nei dettagli la piattaforma rivendicativa. Alcuni punti vengono anticipati dal presidente della Camera di Commercio, Sandro Gambuzza, che ricorda come i settori dell’agricoltura e dell’edilizia siano in questo momento quelli più in sofferenza.

“Il sistema delle imprese, in particolare quelle del settore edile e dell’agricoltura, sta affrontando difficoltà davvero grosse – spiega Gambuzza – e il rischio più grave è che si caschi con facilità nell’insidia della rassegnazione rispetto ad una situazione che è sempre più orientata verso il basso. Ma non deve essere così, dobbiamo reagire e aver fiducia anche se le prospettive non sono delle più rosee. Il sistema delle imprese ragusane si sente come fosse in camera di rianimazione. Lo spirito di questa nostra manifestazione, è quello della proposta e tutti insieme dobbiamo uscire da questa camera e soprattutto uscirne con i nostri piedi”.

Non a caso all’interno della piattaforma rivendicativa viene chiesto un piano straordinario per il lavoro. La proposta è quella di aiutare le imprese prevedendo tirocini formativi al fine di avvicinare i giovani al mondo del lavoro anche attraverso particolari contratti di apprendistato. Si ritiene inoltre indispensabile attivare politiche attive del lavoro mediante la concertazione con le istituzioni e gli enti presenti sul territorio finalizzata alla costituzione di un Osservatorio unico delle problematiche del lavoro, quali la gestione di situazioni di crisi aziendali, il ricollocamento dei lavoratori e l’accompagnamento nella fase di ripresa produttiva. A Stato e Regione si chiede di disciplinare il contratto di apprendistato, concentrare le risorse sul credito d’imposta per le nuove assunzioni, agevolare gli investimenti sul territorio nel settore primario e nei settori produttivi emergenti partendo dalla green economy, senza tralasciare la congruità e la puntualità nel trasferimento delle risorse agli enti locali. Un altro punto importante della piattaforma rivendicativa riguarda l’atavica questione delle infrastrutture che in provincia di Ragusa continuano ad essere la palla al piede dell’economia iblea. La provincia di Ragusa non rappresenta più solo il Sud dell’Italia.

Essa è il Sud dell’Europa che guarda al bacino ed alle terre del Mediterraneo, l’avamposto avanzato e la naturale piattaforma strategica di collegamento fra il vecchio Continente e le culture, il mercato e le opportunità del Nord Africa. Eppure si continua a subire l’isolamento. Si chiede dunque una concreta inversione di tendenza che si dovrà concretizzare con la compiuta e coerente infrastrutturazione intermodale delle vie dell’aria, di terra e di mare, oltreché con una convinta implementazione delle infrastrutture immateriali. Si chiede ai Governi nazionale e regionale di confermare gli impegni assunti in materia di dotazione delle risorse finanziarie per l’immediata ed improcrastinabile cantierizzazione degli interventi infrastrutturali, garantendo, anche attraverso idonee procedure straordinarie e sostitutive, il rispetto dei cronoprogrammi. In tal modo una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare anche per il settore edile che sta vivendo una situazione assolutamente stagnante che preoccupa le associazioni di categoria. Proprio nei giorni scorsi l’Ance, l’associazione edili iblea, aveva lanciato un grido d’allarme a seguito della riduzione degli appalti pubblici in provincia. 

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