TUTTI A UN EURO… FINCHÉ NON TORNI IL SERENO!

L’annunciata riduzione del 30% delle indennità di Sindaco e assessori incontra il mio personale plauso e quello di tantissimi cittadini e mi da spunto per confermare e rilanciare l’impegno da me assunto in campagna elettorale nei riguardi della Città: lotta agli sprechi ed adozione di comportamenti amministrativi improntati all’austerità richiesta dal momento e dalla situazione finanziaria dell’Ente.  Con questo spirito, oltre a confermare la mia personale rinuncia a qualsiasi indennità, compresa quella di Presidente (nella remotissima ipotesi venissi eletto a questa carica) invito tutti i consiglieri, con spirito responsabilmente bipartisan, a fare lo stesso. Inoltre propongo pubblicamente, al Consiglio Comunale, sulla scia dell’Amministrazione, di adottare, come suo primo  atto, la sostanziale cancellazione delle indennità previste per i consiglieri e per il Presidente, fatti salvi unicamente i rimborsi di spese sostenute e documentate. Non occorre che le indennità vengano abolite, quanto che vengano ridotte al livello simbolico di un euro, a tempo indeterminato, fino a che non sarà realizzato il riequilibrio finanziario del Comune e non sia superata la drammatica crisi economica in corso.

Sono consapevole che tutto ciò, pur costituendo un risparmio per la Città significativo,  non è sufficiente; ma il punto non è che il taglio dei costi della politica sia sufficiente o meno  a salvare la baracca, il punto è che in questo momento, la situazione drammatica dell’Ente e la ancor più drammatica situazione del Paese reale, rendono, il ritorno al volontariato politico gratuito, un fatto di alta valenza morale e simbolica. La paga ai Consiglieri ed al Presidente, per un lavoro che più che tale andrebbe considerato una missione, un sacrificio motivato unicamente dalla passione, non è di per se una cosa immorale; lo diviene quando le contingenze finanziarie del Comune impongono tagli ai servizi essenziali ed aumenti di tasse, lo diviene quando la pessima amministrazione produce buchi di bilancio e deterioramento della qualità della spesa. In questo caso come si fa a non vedere quanto sia opportuno e necessario un risarcimento da parte della politica alla Città? Il tema dei costi della politica è in questo momento uno dei temi economici più sentiti in Italia, non perché esso sia numericamente determinante, ma solo perché esso incorpora l’anelito comune a ristabilire il senso della misura perduta, della giustizia calpestata, dell’equità predicata ma non praticata.

Un fremito di indignazione che è impossibile disconoscere percorre l’Italia ed anche Scicli e per questo urge adoperasi perché la politica decida di farlo questo atto d’amore verso la Città, questo gesto risarcitorio e di riconciliazione, che da solo, lo so, non basta, ma che è importantissimo perché fra i cittadini ritorni un po’ della fiducia perduta.            

Il  prossimo Consiglio dispone di una occasione semplice e formidabile per dare un forte segnale morale, dipende solo da noi addetti ai lavori, da un nostro scatto di dignità e di orgoglio, dal nostro senso di onore e di integrità morale.  Dissipiamo, agli occhi della opinione pubblica l’idea che la politica costituisca principalmente un occasione di utilità privata!

Infine auspico che il prossimo Consiglio scelga il proprio Presidente esclusivamente fra candidati/e che si dichiarino preventivamente disponibili al volontariato politico gratuito.

Mi impegno a render, periodicamente e puntualmente, conto alla Città dello stato dell’arte su questa materia e denuncerò pubblicamente eventuali fenomeni di abuso o di malcostume intorno alle vicende dei gettoni e delle indennità.

 

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