TRASPORTO E ASSISTENZA AI DIVERSAMENTE ABILI. RIPARTA IL SERVIZIO

Avvio del servizio, all’apertura delle scuole il 15 settembre p.v., di trasporto e assistenza degli studenti diversamente abili (sono circa 210 unità tra disabili, soggetti sordi e muti) da parte del libero Consorzio comunale di Ragusa e impegno, da parte dei parlamentari regionali della provincia di Ragusa, di inserire nell’apposito capitolo in bilancio, in sede di discussione per la Minifinanziaria all’Ars il 13 settembre, le somme necessarie, circa 19 milioni di euro, per garantire il servizio nei nove consorzi siciliani.

Questa la conclusione condivisa e assunta al termine dell’incontro svoltosi stamani nei locali della Cgil di Ragusa, che ha promosso l’iniziativa, presenti il segretario generale, Peppe Scifo, il segretario provinciale, Salvatore Terranova, il segretario generale della F.P. Cgil di Ragusa, Aldo Mattisi, Adriano Rizza, segretario generale della FLC Cgil di Ragusa, unitamente ai parlamentari regionali Vanessa Ferreri, Orazio Ragusa e Pippo Di Giacomo (Nello Di Pasquale ha annunciato la sua assenza per impegni in precedenza assunti), Raffaele Falconieri e Gianni Molè in rappresentanza del commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Ragusa, dr. Dario Cartabellotta.

Nella platea la presenza dei rappresentanti dell’Unione italiana Ciechi, dell’Anfass di Modica, dell’AIFFAS, Pro diritti H, il Forum del terzo settore, Integra On Lus e l’associazione Noi con Voi, oltre agli operatori e alla operatrici del settore, genitori e qualche giovane interessato al servizio.

Il dibattito è stato molto ampio e articolato ravvisandosi due aspetti, come ha sottolineato Salvatore Terranova della questione: uno di ordine finanziario – la posta messa a disposizione dalla Regione è del tutto irrisoria-che si connette a garantire il diritto allo studio agli studenti diversamente abili e l’altra occupazionale. L’ex Provincia di Ragusa nei fatti ha anticipato 960mila euro per assicurare il servizio da gennaio a giugno e ne servono altri 600mila per concludere l’anno solare. Ex provincia che grazie alla legge di stabilità deve subire il prelievo forzato di dodici milioni e mezzo di euro da parte dello Stato mandandone in default il bilancio. Terranova ha poi riferito di una telefonata del parlamentare Nello Di Paquale il quale, a stretto giro di contatti con l’assessore regionale al Bilancio Baccei, il presidente Crocetta e il commissario Cartabellotta, ha riferito di avere messo in campo l’ipotesi di poter utilizzare per spese correnti le somme destinate agli investimenti.

I parlamentari regionali hanno puntato su aspetti diversi della questione: Vanessa Ferreri ha evidenziato  una precisa critica al governo della Regione Sicilia per la mancata programmazione delle somme necessarie a svolgere il servizio e per avere rinunciato ad una decisa presa di posizione in occasione dello stanziamento, da parte dello Stato, di 70 milioni di euro destinati a questi servizi che quest’anno hanno escluso dalla ripartizione le regioni a statuto speciale; sulla necessità di non dividersi e portare tutti insieme avanti una strategia utile a raggiungere l’obiettivo è stata posta da Orazio Ragusa nel mentre su un intervento di forza, attraverso l’emanazione di una ordinanza da parte del commissario Cartabellotta alle cooperative, per assicurare, almeno per un mese, il diritto allo studio agli studenti diversamente abili e poi dopo si integri il ragionamento con l’inserimento nel bilancio della Regione delle somme necessarie per garantire con continuità il servizio è la riflessione esposta da Pippo Di Giacomo.

Non sono mancate le riflessioni su azioni di protesta a livello regionale per fare sì che  il Governo inserisca nell’ambito dei 500 milioni da parte dello Stato le somme necessarie per il servizio (Aldo Mattisi) o l’analisi del problema vista nel contesto di una situazione di vero caos che caratterizza la scuola italiana con esodi di insegnanti al sud al nord con tutte le conseguenze immaginabili (Adriano Rizza).

Soluzioni legate alla proposta di rinviare o di dimezzare il prelievo della Stato dal bilancio dell’ex provincia di Ragusa e sbloccare i fondi ex Insicem per coprire le spese del servizio e una dura critica all’atteggiamento dello Stato che ha escluso le regioni a Statuto speciale dal finanziamento si sono soffermati, Gianni Molè e Raffaele Falconieri i quali hanno riferito che malgrado le difficoltà l’ex provincia ha sinora garantito il servizio anticipando le somme per pagare le cooperative.

La questione si porta dietro conseguenze sul piano sociale in quanto investe i tempi di lavoro e di vita delle famiglie che devono accudire i figli, studenti diversamente abili.

Genitori che devono farsi carico di gestire e garantire il diritto allo studio ai figli a costo di sacrifici enormi.

“La Cgil, commenta Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa, non poteva non affrontare una questione e una vertenza per la quale negli anni precedenti si è sempre spesa con impegno e grande responsabilità.

Si tratta, infatti, di assicurare un elementare esercizio di diritto costituzionalmente garantito come il diritto allo studio la cui applicazione prescinde dalla condizione umana e sociale dello studente.

La proposta che è scaturita ci vedrà consapevoli e attenti nella partecipazione perché si raggiunga l’obiettivo e faremo in modo da mettere in movimento l’organizzazione a tutti i livelli perché si concretizzi nel migliore dei modi il risultato per il quale tutti noi stamani ci siamo confrontati”.

 

 

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