TRAGEDIA SFIORATA A POZZALLO PER PUBBLICA INCURIA

Tragedia sfiorata nei giorni scorsi a Pozzallo. Per pubblica incuria. Grave e continuata. L’incidente di cui vi parliamo si è verificato a pochi metri dall’anfiteatro “Pietrenere”. Che rimane in fondo al lungomare. In una delle zone più belle della città. Molto frequentata da residenti e villeggianti. Un posto incantevole. Che nasconde, proprio da quelle parti, una buca pericolosissima. Un incavo in cemento profondo tre metri. Tappezzato ai lati da puntoni di ferro. Senza alcuna protezione. Che è rimasto tale e quale anche dopo l’incidente grave occorso a G.S., una simpatica ragazza del luogo. Seduti su  un muretto in pietra, ragazzi e ragazze di 15 e 16 anni, si godono lo spettacolo. Mare e spiaggia alle spalle, discutono gioiosamente ingannando il tempo con battute e scherzi improvvisati. Divertendosi  come sanno fare i giovani della loro età. G.S. si alza per sottrarre un foglietto dalla tasca di un ragazzo. Aggira il muretto e, senza rendersene conto, finisce dentro la buca. Una vera trappola. Difficile da vedere, perché nascosta da un ampio cespuglio. La ragazza cade nel vuoto rovinosamente. Tenta istintivamente di appigliarsi a qualcosa, ma non riesce ad evitare lo schianto. Esterrefatti e increduli i compagni danno l’allarme, chiamando immediatamente il 118. Trasportata, codice rosso, al pronto soccorso, i medici le riscontrano una ferita sotto il mento, che richiede diversi punti di sutura, escoriazioni sparse in tutto il corpo ed un evidente stato confusionale. La ragazza viene trasferita all’ospedale “Maggiore” di Modica per sospetto trauma cranico. Gli esiti della Tac e di altri accertamenti escludono, per fortuna, gravi conseguenze. Pazzesco e incredibile che da quelle parti, nonostante il grave incidente, tutto sia rimasto come prima: muretto, cespuglio, trappola per innocenti. Fortemente contrariato il padre della ragazza, noto ex calciatore degli anni ’80. “Quello che è accaduto – dichiara –  è semplicemente assurdo. L’incidente si è verificato a fine agosto. Mia figlia oggi sta bene. Ma é sconcertante che, a distanza di 15 giorni, il Comune non abbia ancora provveduto ad eliminare la grave situazione di pericolo. Incuria? Parlerei piuttosto di irresponsabilità e indolenza amministrativa”.

I commenti in città si sprecano. Tutti rivolti a stigmatizzare un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi. “Mi alzo tutte le mattine di buon’ora – dice un pensionato del luogo – d’estate e d’inverno, e, per mia abitudine, faccio il giro della città. Guardo, controllo, prendo appunti. Per allertare poi l’ufficio tecnico del Comune e la Polizia municipale su eventuali disservizi o situazioni di pericolo. Ho pure il numero di telefono della squadra di emergenza del Comune per segnalare interventi urgenti. Lo faccio perché spinto dalla voglia di dare una mano. Per amore della mia città. Alcuni Comuni si servono della collaborazione organizzata di pensionati ed anziani. I cosiddetti nonni civici. I quali, a seguito di regolare selezione, svolgono gratuitamente, dopo aver partecipato ad un veloce corso di formazione, compiti di sorveglianza. Dei giardini pubblici, degli arredi, delle piazzette, delle scuole. Pozzallo è città in crescita. D’estate, specialmente, è assolutamente necessario organizzare squadre di volontari in grado di agevolare il servizio degli agenti della Polizia municipale e di quanti sono preposti al controllo della città. Molto probabilmente l’incidente occorso alla ragazzina si sarebbe potuto evitare. Dicono che l’esistenza di quella buca profonda sia stata segnalata più volte. Ed è possibile. Lo dico per esperienza diretta. Perché, oltre a telefonare, ho dovuto più volte recarmi personalmente presso l’ufficio tecnico del Comune per sollecitare la semplice riparazione del rubinetto di una fontana pubblica”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it