Trafficanti maltesi intercettati al porto di Pozzallo: maxi sequestro e denunce

Un maxi sequestro di carne di cinghiale al porto e sei denunce: è questo il bilancio dell’operazione congiunta condotta nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Pozzallo e dalla Sezione Operativa Territoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che hanno bloccato sei cittadini maltesi in procinto di imbarcarsi su un catamarano diretto a Malta con un carico sospetto.

Nei loro bagagli, le autorità hanno trovato e sequestrato 500 chili di carne di cinghiale confezionata in 79 buste sottovuoto, 10 fucili da caccia, oltre 300 cartucce e 31 bossoli. La scoperta ha fatto scattare la denuncia all’Autorità giudiziaria iblea per esercizio dell’attività venatoria in periodo vietato, grazie anche al supporto operativo del Nucleo venatorio della Polizia Provinciale di Ragusa.

Un traffico ripetuto: nuovo episodio dopo i sequestri di marzo

Non si tratta di un caso isolato. Già il 23 marzo scorso, altri due maltesi erano stati fermati con dinamiche simili e denunciati per lo stesso reato. Segno che il porto di Pozzallo si conferma punto caldo nei traffici illeciti di fauna selvatica e armi da caccia, su una rotta che collega la Sicilia all’isola dei Cavalieri.

Controlli a tappeto tra denaro e droga

Ma il bilancio dei controlli è ancora più ampio. Da inizio anno, nei varchi doganali del porto, la Guardia di Finanza e le Dogane hanno effettuato 52 ispezioni sulle movimentazioni transfrontaliere di valuta, scoprendo 370.000 euro in contanti non dichiarati. Nove soggetti sono stati sanzionati e hanno pagato, complessivamente, oltre 5.200 euro tramite l’istituto dell’oblazione.

In parallelo, sono stati identificati sei soggetti in possesso di sostanze stupefacenti, segnalati all’Autorità prefettizia per detenzione illecita.

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