TRA SCRITTO E IMMAGINE LA MODICA DEL VIAGGIO

La scuola del viaggio si presenta alla Città dopo aver iniziato, nella sede del Palazzo della Cultura, il 24 luglio scorso l’inizio del corso di scuola di carnet da viaggio e quella di scrittura da viaggio.

Docenti e studenti, iscritti a richiesta degli interessati e provenienti da ogni parte d’Italia, hanno illustrato il significato dell’iniziativa nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, Andrea Bocconi, scrittore e responsabile della scrittura da viaggio, il prof. Claudio Visentin, docente di storia del turismo, Stefano Tavarelli responsabile della scuola di carnet da viaggio, l’assessore ai Beni Culturali, Annamaria Sammito e il Sindaco Antonello Buscema.

E’ stato spiegato il senso dell’iniziativa, originale e inedita per la città. Un progetto che sperimenta una scuola diversa dalle altre che insegna a viaggiare in modo più consapevole. Il viaggio inteso come strumento per migliorare la propria capacità di comprendere e raccontare i luoghi attraverso della scrittura, della fotografia e del disegno. La scuola intende offrire nuove opportunità di narrazione, che si trasferiscono in nuovi modi di fare turismo.

Andrea Bocconi che impartisce lezioni sul come mettere in scrittura le riflessioni del viaggio, a Modica in questa caso, o Stefano Favarelli che insegna della abilità dell’uso della matita per descrivere luoghi o scorsi o pensarli secondo la propria visione ( straordinari gli acquarelli realizzati dagli studenti e che saranno esposti a Casa Quasimodo dal 13 al 21 agosto).

Il prof. Claudio Visentin, presidente della scuola di viaggio, ha evidenziato l’importanza della conoscenza degli strumenti essenziali per poter fare uso della scrittura su esperienze visive da viaggio. Un modo di esprimersi che vede nella originalità della interpretazione e della lettura soggettiva il suo modo d’essere.

Il Sindaco, concludendo l’incontro con la stampa, ha rilevato l’importanza della iniziativa che vede Modica il soggetto di cui scrivere e disegnare. “Si guarda più con il cervello che con gli occhi” e questo filone di sapere interroga la città in tutta la sua straordinaria bellezza che viene poi “letta” in modo fantastico come testimoniano gli scritti e gli acquarelli che sono una summa di identità di spazi e di memoria legate al nostro quotidiano. “Chi viene da fuori trova e individua ciò che noi abbiamo sempre sotto i nostri occhi. Percepirne l’originalità e la meraviglia è di chi la scopre per la prima volta.”

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