Tra le note del jazzista Cafiso, l’ultimo saluto ad Arturo Di Modica

Una cerimonia semplice, commossa, conclusa tra le note dell’Hallelujah di Leonard Cohen suonato da Francesco Cafiso. Si sono celebrati nel pomeriggio, nella basilica di San Giovanni a Vittoria, i funerali di Arturo Di Modica, l’artista che scolpi’, tra altre grandi opere, il Toro di Wall Street. Dalla ‘sala delle capriate’, dove e’ stato anche reso omaggio da parte delle autorita’, un piccolo gruppo di amici ha atteso che il feretro uscisse dalla camera ardente per essere trasferito in basilica, dove lo attendevano la commissione prefettizia che guida la citta’ di Vittoria e il celebrante, Padre Salvatore Converso, assieme alle altre autorita’ civili e militari e molti amici.

“Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto…Lui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva fare in modo che costui non morisse?”, recita il brano del Vangelo secondo Giovanni scelto da padre Converso per salutare Di Modica. Lazzaro resuscita, e “cosi’ diventa un segno per tutti, modello della nostra condizione futura; asciugata ogni lacrima, vivremo per sempre”, ha aggiunto padre Converso, che si e’ poi rivolto direttamente al “Maestro Arturo”.

“Grazie – ha detto – sei stato cosi’ come il Signore ti ha fatto e hai valorizzato i doni che il Signore ti ha dato”. Ed ha aggiunto: “Anche grazie ad Arturo Di Modica, questa citta’ e’ stata resa celebre nel mondo; torneremo ad essere comunita’ fiorente quando torneremo alla fede dei nostri padri che hanno saputo dare a questa citta’ tante cose belle compresa la basilica in cui ci troviamo; le sue opere gli sopravvivono, lui sopravvive attraverso le sue opere. Spero che Vittoria non dimentichi e sappia valorizzare quello che i figli di questa Citta’ hanno fatto”.

E’ il commissario Filippo Dispenza per la commissione prefettizia che porge il suo omaggio al Maestro Di Modica a nome della citta’, e introduce Carla Di Falco, vicesindaco dei ragazzi, che ha dato lettura della lettera inviata dal senatore della Repubblica cinese, Zhu, indirizzata alla famiglia, e alla comunita’ vittoriese tutta. “Ho conosciuto il Maestro Di Modica due anni e mezzo fa, ha voluto conoscerci per incoraggiarci ed incitarci ad amministrare la citta’ per il periodo che la legge ci concedeva, incoraggiarci perche’ era un compito arduo e lo sapeva. Ne nacque una amicizia”. “Marianna – dice rivolgendosi alla famiglia Di Modica – tuo padre non aveva solo talento artistico ma ha imposto la sua arte con coraggio e caparbieta’ sfidando anche una societa’ non tenera come quella americana. Aveva un grandissimo carisma, era un entusiasta”. E invita la figlia a scegliere il posto nel cimitero monumentale dove dare sepoltura al papa’. “Gli intitoleremo una via, una piazza. Voleva che si andasse avanti per il bene della citta’ e dei cittadini di Vittoria, terra di grandi talenti. Speriamo i suoi sogni, come quello della installazione dei cavalli dell’Ippari, possano realizzarsi”.

Sono i “fighting horses”, un’ opera che lo scultore voleva regalare alla citta’ di Vittoria, in una installazione sul fiume Ippari. “Grazie per il privilegio di averla conosciuta” conclude invece la vicesindaca dei ragazzi che ricorda la tenacia del Maestro e il messaggio, trasmesso ai ragazzi, di credere sempre, di non arrendersi. Il funerale viene trasmesso in diretta streaming anche negli Stati Uniti.

L’avvocato Dario Pettinato, amico e legale del Maestro, legge un messaggio di Arturo Piccolo, capo della associazione Bowling green, che opera dove Arturo Di Modica risiedeva, a New York. “Arturo vivra’ per sempre”, afferma, ricordando le oltre 100 milioni di visite al ‘Charging bull’ di New York, che e’ “opera immortale come le piramidi, la statua della Liberta’”. Poi, il profilo culturale tracciato dall’artista Arturo Barbante a nome degli artisti amici di sempre. La messa si chiude ed e’ Cafiso, vittoriese anche lui, jazzista e saxofonista di fama internazionale, che rende al Maesro Di Modica l’ultimo omaggio.

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