TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE PARTE UN PERCORSO FORMATIVO PER NOVE RAGAZZI

Presentato in conferenza stampa l’avvio dei tirocini formativi del progetto “Olio e nons’Olio” realizzati dall’Enaip di Ragusa in collaborazione con sette aziende del territorio. Il percorso formativo è finanziato dal Fondo sociale europeo e punta all’inserimento lavorativo di giovani disoccupati tramite l’apprendimento degli antichi mestieri.

“Al termine della formazione in aula – spiega Rosario Cavallo, presidente dell’Acli provinciale iblea – hanno avuto inizio i tirocini formativi in azienda per nove ragazzi che si sono recati presso 7 botteghe artigiane che operano nel campo del ricamo e della produzione di conserve e di olio. Ci auguriamo che questi ragazzi possano veder nascere la passione verso un lavoro che rischia di estinguersi pur rappresentando una forma di eccellenza per questa provincia. Questo è un progetto molto serio perché riesce a centrare il suo obiettivo di formare i giovani, tutti tra i 19 ed i 30 anni, riscoprendo il senso della manualità e delle tradizioni”.

“Ringraziamo tutte le aziende – aggiunge il professore Giovanni Biundo, presidente Enaip Ragusa – perché permettono di offrire ai corsisti un percorso formativo non inflazionato. Ritengo che mantenere in vita settori come lo sfilato o la produzione artigianale dell’olio possa rappresentare anche una buona occasione per creare percorsi di sviluppo turistico”.

“Vorrei sottolineare – aggiunge Aurelio Guccione, direttore degli sportelli multifunzionali Enaip – che questo corso permette ai ragazzi di usufruire di un rapporto stretto e privilegiato con i maestri di azienda. Questo lavoro tende a ricreare il clima proprio della bottega artigiana in cui avviene il trasferimento diretto delle competenze. Il progetto, inoltre, tende a rivalutare un’economia di nicchia basandosi sullo schema proprio della tradizione siciliana, ma con un occhio verso la modernità ed il futuro. È importante specificare che il corso prevede un’indennità per tutti i ragazzi che in tal modo, oltre che creare delle condizioni per il loro sviluppo lavorativo, riescono anche ad avere un incentivo economico immediato”.

Soddisfatte le aziende coinvolte. “La ragazza che è impegnata con noi – spiega Gianfranco Vargetto, titolare di un’azienda di ricamo – prometto molto bene e credo che, se continua così, potrà lavorare con noi a lungo”. “Sono contento di questo progetto – aggiunge Giovanna Sgarioto, anch’essa impegnata nel settore dei ricami – perché ci permette di pensare al futuro anche in un momento di crisi”. “Fin dal primo giorno – conclude Giusy Cutrera, dell’omonimo frantoio – ho notato un grande interesse nel nostro tirocinante”.

Al termine del tirocinio formativo di 160 ore, il percorso formativo in azienda avrà la durata di 900 ore.

 

 

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