TORNEREMO ANCORA INSIEME AI NOSTRI CLIENTI

Quando la prossima volta rinasco, sarò uno sceicco arabo. In alternativa un primo ministro ma anche un attore quotato. E’ questa la tipologia di clienti che si trovano all’hotel The Russelior. Di Hammamet, dove dire lusso, non rende l’idea, e d’altra parte già il significato del nome; fiore e oro racchiude la formula di un hotel che offre anche il superfluo. Continua il nostro giro attraverso il nord della Tunisia, alla scoperta dei tanti volti e il lusso è una di questa ma continuando il giro e spostandoci tra le varie strutture ci rendiamo conto che questo per l’appunto è uno dei volti, a fine giornata, quando pensavamo di avere visto tutto il possibile in termini di offerta arriviamo al Paradis Palace. Se gli alberghi visitati erano tutti di società questo, unico o quasi  è a gestione familiare. Ecco l’altro volto.: Persone che lavorano per il benessere familiare. Chissà perché abbiamo sempre immaginato una Tunisia fatta da . … ombre. Forse perché da noi il tunisino fa lavori umili. Non possiamo perderci una visita alla medina. E’ d’obbligo una fermata alla vecchia città, ed è qui che è palese il danno d’immagine che la rivoluzione ha provocato. Il caratteristico mercato inizia a chiudere le saracinesche ben prima che faccia buio. Mancano i turisti che fino a tardi hanno sempre affollato le bancarelle.

E’ questo che dà il segnale forte di quello che è accaduto, di contro la normalità delle tante persone sedute al bar e dei pochi turisti che passeggiano tra cui anche noi, bambini compresi, che in nessun modo ci sentiamo “minacciati” o in pericolo. E’ stato un attimo di malinconia condiviso. Saliamo sul pullman e Kamel, sollecitato da noi, inizia a parlare della situazione politica del suo paese. Un paese in cerca di democrazia  che cerca di scrivere una nuova “Costituzione” senza cancellare parti della vecchia che racchiudono diritti acquisiti come i diritti delle donne. Scendendo dal bus, salutiamo Kamel che ci lascia e ci rendiamo conto che questi giorni sono volati. Stasera dopo cena un briefing per ricapitolare cinque giorni intensi. Khaled indossa per l’ultima volta i panni dell’anfitrione (almeno così si crede e noi glielo facciamo credere) ma è riuscito a farci venire voglia i tornare in questo paese che poi era il compito che si era prefissato. Abbiamo imparato che dietro la sua faccia da schiaffi, è un professionista in gamba. Ridendo, ridendo ha “abbindolato” fior di direttori di grandi strutture  per dare offerte migliori a favore di una promozione del territorio ma soprattutto è un tunisino che ama il suo paese oltre ad essere uno dei tour operator che investe a favore del suo paese.

Domani quando Khaled tornerà ad essere Khaled Tlili e prima ancora di salire sull’aereo che ci riporterà a Palermo lo intervisteremo per scoprire qual è il motivo per cui il suo paese, la Tunisia, si ama così tanto o si odia altrettanto.

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