Toni Servillo incantato da Modica. Breve confronto con il soprintendente Tonino Cannata

Toni Servillo, famosissimo attore italiano, è in vacanza nel Sud Est siciliano. Oggi ha fatto tappa a Modica dove ha molto apprezzato i monumenti barocchi ma anche, dicono alcuni, anche la cioccolata di Modica divenuta Igp. Questo sabato sarà ospite del Cinema Aurora dove presenterà “Il teatro a lavoro” di Massimiliano Pacifico.

Amante del teatro, è passato dal Teatro Garibaldi ed è rimasto piacevolmente sorpreso dalla stagione teatrale e da quella musicale che la Fondazione presieduta dal sindaco Ignazio Abbate, con sovrintendente Tonino Cannata e direttore artistico Giovanni Cultrera, propone in modo completo agli spettatori, molti dei quali abbonati.

Servillo è insieme alla moglie e ha approfittato di un noto bar modicano per fermarsi un po’ e fare una pausa di relax anche a seguito del grande caldo di questo primo giorno d’estate. Un rinfrescante cocktail per la coppia e qualche chiacchiera scambiata con il soprintendente Cannata che non si è fatto sfuggire l’occasione di fermarlo per parlare proprio della stagione teatrale al Garibaldi. Servillo ha spiegato di essere stato il regista di una dozzina di opere liriche nei maggiori teatri

E chissà che in futuro non si possa immaginare di poter vedere il grande attore italiano calpestare il palcoscenico modicano. Intanto l’attore, come detto, sarà questo sabato al cinema Aurora di Modica per presentare il documentario “Il teatro a lavoro” di Massimiliano Pacifico.

l lavoro dell’attore nella costruzione del personaggio di Donna Elvira, secondo la versione datane da Molière nel suo Don Giovanni, è al centro del breve ma intenso documentario diretto da Massimiliano Pacifico.

Toni Servillo, qui nelle vesti di regista teatrale, guida i suoi tre giovani attori oltre le fatiche, mentali e fisiche, che presiedono alla creazione di Elvira, l’omonimo spettacolo coprodotto dal Piccolo Teatro di Milano e da Teatri Uniti che Brigitte Jaques ha tratto dalle lezioni tenute da Louis Jouvet al Conservatoire di Parigi, nel 1940.

Il teatro al lavoro è un affascinante viaggio nel teatro prima del teatro, là dove l’occhio (in)discreto della cinepresa si trova a narrare la complessa opera di stratificazione, di lavoro di scavo sul testo e su se stessi, di indagine su gesto e parola intesi come segno espressivo e comunicativo volto all’altro da sé, al pubblico, allo spettatore.

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