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Tino Antoci e la sua idea di rilancio del brand Modica: “Non basta un evento ben riuscito per salvare una città”
11 Giu 2025 06:10
Assessore Antoci, negli ultimi giorni si è parlato molto di Infiorata di Noto, di “casette” mancate e interrogazioni consiliari. Ma ciò che colpisce dalla sua risposta è altro: un elenco articolato di azioni che raccontano un cambio di approccio nella promozione turistica. È così? Esatto. Non intendo, come affermato in una nota stampa, cedere alla sterile polemica, ma piuttosto utilizzare questa occasione per spiegare una cosa fondamentale: E’ giunto il momento per Modica di raccontarsi non più solo attraverso eventi estemporanei che, per carità, hanno la loro ragione di esistere e la loro utilità ma deve puntare invece a una narrazione solida, riconoscibile, internazionale. Questo richiede tempo, visione e coerenza. E oggi, con umiltà ma anche con consapevolezza, posso dire che abbiamo cominciato a costruire questo percorso con il chiaro obiettivo di restituire dignità e nuovi posizionamenti ad eventi che hanno portato il nome di Modica alto in tutto il mondo.
In che modo? Abbiamo riposizionato Modica nel circuito delle grandi fiere del turismo: Milano, Rimini, Berlino, Londra, Parigi. Abbiamo ospitato destination manager, giornalisti internazionali, con eventi strutturati come Sicilia en Primeur. Abbiamo portato Modica su La7, sul TG5, su RAI1. Abbiamo parlato al grande pubblico, ma con contenuti veri fatti di sostanza e fortemente attrattivi: non fuochi d’artificio, ma identità, storia, sapori autentici, paesaggi vissuti. Tutto questo senza gravare sul bilancio comunale, intercettando fondi a fondo perduto della comunità europea quindi con una gestione virtuosa delle risorse pubbliche.
In molti, però, rimpiangono i “tempi d’oro” legati anche all’eco mediatica di Montalbano. Quei tempi sono finiti? Montalbano è stato un fenomeno epocale, ma oggi è un ricordo che non può più trainare da solo un’intera area. Alcune città del sud-est hanno retto meglio, altre meno. Modica ha bisogno di un riposizionamento strategico, e noi stiamo lavorando per tutto ciò fermamente convinti che una strategia turistica di lungo corso per una città come Modica non la si attua dall’oggi al domani e soprattutto non la si attua senza fare rete e sistema con tutto il sud est. Il turismo non è solo flusso, ma anche investimento: significa attrarre imprenditori, strutture ricettive di qualità, attività culturali di livello. Non bastano le “serate riuscite”. Serve uno sguardo lungo.
E in termini infrastrutturali, cosa bolle in pentola? Stiamo investendo su mobilità dolce, accessibilità, smart tourism. Grazie a un finanziamento di un milione di euro, stiamo dotando la città di golfcar, bici elettriche, totem interattivi. Abbiamo inaugurato un secondo info point e, a breve, sarà completata la nuova segnaletica turistica. E soprattutto, a settembre lanceremo una campagna nazionale di promozione del brand Modica: una comunicazione curata, coerente, all’altezza della nostra storia. inoltre In una visione globale della città, è intenzione dell’amministrazione comunale riprendere anche idee datate ma che hanno un loro senso in un ottica di città sempre più ospitale, stiamo riprendendo infatti il progetto del parcheggio San Giovanni a modica alta, infrastruttura strategica in questa parte della città.
Un altro tema centrale: il ruolo degli imprenditori privati nel rilancio turistico. Sono il cuore della trasformazione. A Marina di Modica, ma anche nel centro storico, oggi investono imprenditori coraggiosi che credono nel potenziale della città. A loro dobbiamo rispetto, ascolto, sinergia. Un’amministrazione moderna accompagna e facilita, non frena. Ogni nuova struttura ricettiva, ogni attività commerciale di qualità, è un tassello del nostro sviluppo.
D. Quindi, Modica è ancora in tempo per tornare protagonista del turismo siciliano?R. Sì. Ma servono scelte coraggiose, strategiche e durature. E bisogna accettare che la vera valorizzazione turistica non passa dalle sagre o dalle bancarelle, ma dalla costruzione di un’immagine solida, dalla reputazione sui mercati internazionali, dalla capacità di essere competitivi anche quando finisce la stagione estiva. Questo è il cammino che abbiamo intrapreso, e su questo chiediamo di essere giudicati.
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