È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
TEMERARIA RAPINA IN VILLA
13 Mar 2012 20:03
Oltre il limite. La mancanza di impianto di telesorveglianza nel territorio non c’entra nulla. Né deve rappresentare comodo alibi istituzionale. Per nessuno. A tutti i livelli. La situazione che si è venuta a creare a Pozzallo, dal punto di vista dell’ordine pubblico, è grave. Off limits. Lo diciamo con franchezza. Con realismo. Vogliamo aspettare che ci scappi il morto? Furti, incendi, minacce, intimidazioni, atti vandalici eternamente impuniti, ed ora anche rapine in casa. Stile “Arancia meccanica”. O quasi. Consumate con destrezza criminale preoccupante. La rapina è stata portata a termine dopo aver picchiato a sangue un giovane trentanovenne. Figlio di un’anziana coppia. In casa, al momento del fattaccio, c’era solo la madre. Il padre, capitano marittimo in saltuaria attività, era fuori sede per motivi di lavoro. Dinamica criminale da professionisti. In quattro hanno staccato il contatore esterno dell’abitazione. Una villetta che rimane in prossimità del porto. Al confine tra il grande piazzale che sta alle spalle dello scalo marittimo e la parte iniziale di Maganuco. A pochi metri, in linea d’area, di altre due costruzioni. “Vado a vedere cosa è successo, dice il giovane alla madre”. Un minuto dopo viene aggredito brutalmente. Quattro energumeni, volto coperto, lo pestano a sangue, costringendolo a rientrare in casa in loro compagnia. Alla perentoria richiesta di aprire la cassaforte, la madre del giovane, terrorizzata, non ha perso un solo attimo. I quattro hanno quindi proceduto a completare la “missione”, facendo man bassa di contanti e gioielli. Per un valore di oltre 90 mila euro. Un colpo grosso! Frutto del caso? Sarebbe da stupidi non pensare ad un basista. A qualcuno che sapeva. Magari venuto a conoscenza dell’esistenza di quel tesoretto da amici degli amici. Una mezza frase, una battuta, una indiscrezione, bastano e avanzano per una mente criminale.
Timido e taciturno il giovane picchiato. I rapinatori conoscevano anche questo particolare? E’ possibile. Magari il basista avrà pensato ad “un lavoro” facile. Poi, quasi sempre a causa di un imprevisto, ci scappa l’incidente grave e irreparabile. Come riportato giornalmente dalla cronaca nera. Questa volta è come se tutti noi avessimo assistito in diretta al barbaro episodio. Mai registrato prima d’ora. Non è compito nostro parlare di carenza di organico delle forze dell’ordine o fare altre considerazioni che si appartengono ad altri. Ma, a nome della città e della pubblica opinione, nel momento in cui esercitiamo il diritto-dovere di informare, non possiamo non rilevare che la misura è colma.
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