TEATRO DELL’ASSURDO: A RAGUSA DA DOMANI A DOMENICA LA COMPAGNIA G.O.D.O.T. PORTA IN SCENA IL CAPOLAVORO DI BECKETT “FINALE DI PARTITA”

“Finale di partita” del drammaturgo irlandese, Samuel Beckett, è l’opera teatrale in un solo atto che la Compagnia G.o.D.o.T. porterà in scena questo fine settimana, venerdi 11 dicembre ore 21, sabato 12 ore 21 e domenica 13 ore 18 al Teatro Ideal di Ragusa (piazza Libertà) nell’ambito della 11esima edizione della rassegna teatrale “Palchi DiVersi”. E’ il sogno che si avvera per il regista Vittorio Bonaccorso che insieme all’attrice Federica Bisegna volevano portare in scena da anni questa pietra miliare del teatro dell’assurdo. Quello di questo fine settimana sarà dunque un debutto importante e atteso per la Compagnia G.o.D.o.T. che lancia un vero e proprio invito a venire a teatro. Sul palco ci saranno Giuseppe Arezzi, Federica Bisegna, Giancarlo Iacono e Vittorio Bonaccorso. In scena, dunque, uno dei lavori di Beckett che più di tutti rappresenta uno spaccato dei tempi in cui fu scritto, immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, in cui tutto attorno è distruzione e devastazione e nell’autore prevale con forza la domanda sul significato dell’esistenza. Una domanda attuale oggi più che mai, visto il momento che l’Umanità sta vivendo in questa delicata fase. Il dramma, che ha comunque momenti ironici, si svolge in un rifugio post-atomico, senza mobili. T. W. Adorno, nel suo “Tentativo di capire Finale di partita”, dice che Hamm, uno dei personaggi principali, è una deformazione del nome Amleto, il personaggio shakespeariano che per antonomasia cerca il senso di tutte le cose, come se Beckett volesse utilizzare il suo antipodo, cioè colui che non è più alla ricerca di alcun senso. In quest’opera si avrà modo di percepire tutto il tipico metateatro Backettiano in cui recitare si confonde con lo svolgere una pseudo partita di scacchi.  I personaggi si ritrovano isolati in mezzo al niente. Così come i due vecchi protagonisti de “Le sedie”, il capolavoro di Ionesco che la compagnia G.o.D.o.T. ha portato in scena due anni fa, i quali si ritrovano anch’essi su un’isoletta (ma si capisce che fuori impera il nulla), anche i personaggi di “Finale di partita” hanno avuto un passato da raccontare, ma non hanno più un futuro sul quale fare progetti. C’è, come in “Aspettando Godot”, l’inutilità della reiterazione di domande e di risposte, ma qui l’autore sembra voler toglier ogni mezzo utile al movimento. “Lo stato di catatonia per me è la metafora della perdita, del vuoto, proprio come i personaggi di Finale di partita – spiega il regista Bonaccorso – rinchiusi dentro una “crisalide d’aria” dalla quale non riescono a liberarsi; cristallizzati in un tempo che non c’è più. L’interpretazione di questo capolavoro e della sua ambientazione (post-atomica? Post-umanità?) è sempre stata ambigua e mai definita dal drammaturgo irlandese. Certo è che i personaggi si ritrovano isolati in mezzo al niente. Rimane la ripetizione ossessiva dei giorni, uno uguale all’altro. Hamm non può alzarsi; Clov non può sedersi; i due anziani genitori non hanno gambe. Un lento, progressivo, angoscioso “rituale” verso l’immobilità”. Tra gli attori in scena c’è Giuseppe Arezzi, nella parte di Clov. Con i suoi 15 anni, è il più giovane Clov nella storia della rappresentazione di questa piecé teatrale. Sponsor della rassegna “Palchi DiVersi” 2015/2016 sono la Banca Agricola Popolare di Ragusa ed il Gruppo Ergon oltre al patrocinio del Comune di Ragusa. Quest’anno sarà possibile effettuare degli abbonamenti totali o parziali per la rassegna di “Palchi DiVersi” o anche misti in collaborazione con gli spettacoli musicali di “Sicilia e Musica”. Per info e prevendita 3393234452 – 3384920769 info@compagniagodot.it. Ingresso spettacoli singoli 10 euro (bambini e studenti 5 euro).

 

 

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