TAVOLO DELL’ACQUA E WORKSHOP PROGETTO SWMED

Nell’ambito del progetto SWMED che si occupa della gestione sostenibile dell’acqua per uso domestico nelle Regioni del Mediterraneo è stato sottoscritto un atto di indirizzo contenente alcune direttive per le nuove costruzioni tese a risparmiare opportunamente l’acqua consumata ogni giorno per usi domestici.

Un documento che indica le buone pratiche per ridurre gli sprechi e per procedere, attraverso reti duali, impianti di filtraggio e depurazione e strumenti di captazione, ad un riciclo di parte delle acque potabili utilizzate normalmente in casa.

Nell’iniziativa promossa dal centro Svi.Med. – Onlus di Ragusa, patrocinata dalla Soprintendenza dei beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, dal Libero Consorzio di Ragusa (ex Provincia regionale) e dal Comune di Ragusa, assieme agli attori-chiave del territorio sono stati esaminati i dati ricavati da tre casi studio riferiti all’edilizia residenziale urbana, rurale e stagionale nel territorio del capoluogo.

I dati confermano elevate percentuali di perdita d’acqua immessa nelle condutture pubbliche ma anche un notevole spreco all’interno delle singole abitazioni. Sfruttando normative già esistenti, l’atto di indirizzo punta quindi all’uso di sistemi di captazione, accumulo, filtraggio e distribuzione dell’acqua piovana e delle acque grigie per usi non alimentari e sanitari come nel caso degli sciacquoni dei water, l’irrigazione dei giardini, il riciclo di acqua proveniente dai lavabi, dalle docce, dalle vasche da bagno, dalle lavatrici.

Per incrementare il risparmio diventa necessario installare nei vasi igienici sciacquoni che abbiano il tasto interruttore di flusso o il doppio tasto mentre nel resto dei rubinetti è utile prevedere frangigetto, riduttori, erogazione tramite fotocellule.

«Gli obiettivi su cui si è lavorato con il progetto SWMED – spiega Giovanni Iacono, presidente del centro Svi.Med. Onlus – sono quelli che mirano all’eliminazione degli sprechi, alla riduzione delle perdite delle reti di adduzione e distribuzione, all’ottimizzazione dei prelievi d’acqua, all’uso corretto delle risorse nei vari comparti edilizi, oltre all’incentivo del riuso di acque reflue mediante l’introduzione di impianti di fitodepurazione».

Da parte delle istituzioni e degli organi professionali, ma anche da parte delle associazioni ambientaliste i cui rappresentanti sono intervenuti durante il Tavolo dell’Acqua, il progetto è stato salutato positivamente.

Claudio Conti, Assessore all’Ambiente del Comune di Ragusa, ha ribadito che «anche l’ente comunale sta lavorando nella direzione auspicata dal progetto e dunque guarda con grande interesse alle proposte di regolamentazione contenute nell’atto di indirizzo».

Dopo aver compreso quali norme diventeranno obbligatorie e quali saranno da incentivare, verranno valutati eventuali sgravi fiscali a supporto dei processi ecosostenibili. Durante il workshop pomeridiano, il presidente del Consiglio comunale di Ragusa, Giovanni Iacono, in qualità di presidente della Consulta dei Consigli comunali iblei si è impegnato a sottoporre agli altri colleghi il documento di indirizzo, fatto proprio anche dalla Cna Costruzioni per essere inserito all’interno del piano “Abitare Ibleo”.

Il progetto SWMED è finanziato dal programma europeo ENPI CBC MED e ha come obiettivo principale quello di promuovere, in ciascuno dei paesi partecipanti (Italia, Malta, Tunisia e Territori Palestinesi), politiche volte al soddisfacimento dei bisogni idrici e delle esigenze igienico-sanitarie della popolazione, riducendo il prelievo di acqua e migliorando la qualità dei corpi idrici.

 

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