Tamponi per tutti i medici siciliani. Lo chiede Fismu

“E’ incredibile che in un momento di grande emergenza come questo dove c’è bisogno di dialogo, collaborazione e sforzo unitario, bisogna ricorrere alle diffide per poter lavorare bene, con adeguata sicurezza e a tutela dei cittadini”. Lo dice Paolo *Carollo*, segretario regionale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti, dopo aver inviato diverse lettere alla Regione Sicilia, all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, mettendo in evidenza “i seri problemi di sicurezza e di organizzazione per affrontare la crisi del covid-19 in tutti i settori della sanità pubblica, ospedali, territorio, emergenza urgenza, medicina di famiglia e specialistica ambulatoriale”.

La Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti auspica che in Sicilia si segua l’esempio del governatore veneto Luca Zaia. “Si facciano i tamponi ai medici, intanto, così da garantire la sicurezza del professionista e del paziente e si forniscano dispostivi di sicurezza adeguati”. “Non si piangano lacrime di coccodrillo sul sacrificio fatto dagli operatori sanitari, medici ospedalieri e territoriali, infermieri e soccorritori o sulla morte in campo del collega dell’emergenza sanitaria – conclude Alessandro Tumino, referente provinciale Fismu di Ragusa- perché i sistemi di contenimento della diffusione del virus partono dalla messa in sicurezza del personale sanitario”.
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