TAGLIO DELLE PROVINCE E SANITA’ LE LEGGI PIU’ ” CLAMOROSE”

 

Si parte con le cosiddette riforme ma alcune di esse sono veri e propri peggioramenti. Cominciamo con le province per le quali i contrari dicono che con la loro abolizione non si risparmia nulla ma anzi che per erogare gli stessi servizi con altri enti (Province accorpate, regioni o Comuni) si spenderà tre volte di più di tre volte ed  è probabile che sia così perché ad esempio per  avere a Ragusa una semplice autorizzazione di competenza provinciale bisogna andare, quando sarà abolita la provincia iblea, a Catania con costi davvero triplicati.

 

Per la Regione Sicilia che è come sappiamo a statuto speciale, la parola passa all’Assemblea regionale che deve rielaborare la mappa delle province della isola che secondo i parametri nazionali sono di 350 mila abitanti e di 2500 chilometri quadrati di superficie, Per alcune provincie, compresa Ragusa non sarà difficile rientrare in questi minimi: basta accorpare qualche comune limitrofo senza arrecare danno ad altri enti.

 

Altra riforma quella della sanità per la quale una novità è quella che, per evitare il ricorso ai pronto soccorso degli ospedale, per i codici non di immediata pericolosità, si deve garantire il servizio h 24 e 7 giorni su sette dei medici di base, di famiglia, che devono, ovviamente a turno, tenere aperti gli ambulatori per far fronte alle richieste degli utenti per patologie non necessariamente curabili in ospedale. Il problema sarà come mettere d’accordo i medici a lavorare nel fine, settimana, nei giorni festivi e nelle cosiddette festività comandate. Altra modifica è quella dei medici ospedalieri che per fare l’attività professionale extra o intramoenia devono adeguarsi alla normativa del rilascio della ricevuta fiscale e dell’autorizzazione del direttore generale che diventa ora più restrittiva. Questo problema è molto più complesso perché bisognava totalmente eliminare la possibilità di attività extramoenia perché indice di clientelismo e di eccessivo ricorso alle visite e prestazioni mediche e decidere definitivamente che chi sta in ospedale svolge la sua attività esclusivamente nei nosocomi…

 

Altre riforme riguardano quella dei giuochi on line con la macchinette e la vendita di tabacchi e alcoolici ma questi sono provvedimenti che lasciano il tempo che trovano perché i 200 metri di distanza dalle scuole per le nuove aperture lasciano il tempo che trovano nella deterrenza della frequenza per questi giuochi.

 

Per le province, dicevamo, in Sicilia se ne occuperà l’Assemblea regionale che speriamo, senza modificare i parametri nazionali, riesca a trovare delle soluzioni per non rendere ancora più difficile la vita dei cittadini che immancabilmente l’abolizione tout-court degli enti intermedi provocherà

 

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