TAGLI SULLA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Il Governo toglierà il finanziamento alle Associazioni Allevatori che fino all’anno scorso raggiungeva i 65milioni di euro destinati alla promozione della sicurezza alimentare, al miglioramento genetico, al benessere animale e alla competitività delle stalle italiane. Allarme nel sistema siciliano che, proprio in questi ultimi mesi, grazie alle numerose iniziative fortemente volute e guidate dal Commissario dell’ARAS Alessandro Chiarelli, sta vedendo un positivo cambio di rotta nella valorizzazione dei prodotti siciliani di qualità e sicuri per i consumatori. In Sicilia sono infatti in pieno svolgimento tutte le attività di promozione del made in Italy, nel rispetto di tutti i requisiti previsti dalla nuova normativa vigente in materia di sicurezza alimentare e benessere animale, che si esprimono e si riconoscono con il marchio Italialleva. L’Associazione allevatori sta lavorando alla realizzazione di accordi commerciali con la GDO per la promozione di questi prodotti tracciati di sicura origine italiana, sempre più richiesti dal consumatore attento, tra i quali il latte fresco 100% siciliano. Ma si sta lavorando anche per la tutela delle tipicità casearie già affermate ed anche alla promozione di nuovi prodotti, come il formaggio ovino spalmabile Morbido di Sicilia. Stesso impegno nel settore della carne bovina e ovina con un sistema di etichettatura Eti-AIA che garantisce la tracciabilità della filiera in circa 200 allevamenti siciliani. «Tutto questo – dichiara il Commissario Chiarelli – richiede un necessario impiego di risorse umane e finanziarie sul territorio regionale per lo svolgimento delle attività di assistenza tecnica e organizzativa. Si tratta di salvare il futuro occupazionale delle nuove generazioni di allevatori e di contribuire alla tutela della salute del consumatore. Le emergenze alimentari rafforzano ulteriormente l’esigenza di impegnarci in questa direzione. L’ARAS –conclude Chiarelli – oggi si trova già a sostenere una riduzione di fondi ad essa destinati da parte della Regione Sicilia; come potrà dunque garantire questi e altri importanti servizi (la salvaguardia delle biodiversità e il miglioramento genetico degli animali da reddito, ecc.) se anche il governo nazionale non sostiene più questo indispensabile settore? L’allevatore non è un imprenditore qualsiasi! I governanti non devono dimenticare che la sua presenza in campagna svolge anche un insostituibile ruolo di custode dell’ambiente».

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