“TADDARITE”, UNO SPETTACOLO DI DENUNCIA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.

Franca, Rosa, Maria. Tre sorelle accomunate da uno stesso destino: hanno subito violenza dai propri mariti. Un destino che purtroppo accomuna tante donne ancora oggi con percosse, violenze e umiliazioni che avvengono all’interno delle quattro mura di casa, sotto il tetto familiare. Ferite aperte che difficilmente si richiudono, con donne costrette a subire le angherie di uomini sbruffoni che portano perfino le amanti in casa. Donne costrette ad essere “Taddrarite”, cioè pipistrelli, a vivere nel buio, continuando la difficile vita coniugale pur di “non far parlare la gente”. Un buio che “cummoddia”, che nasconde tutte le cose, che è omertà e silenzio al tempo stesso, chiudendo qualsiasi porta ad ogni speranza. Sono le storie contenute nella rappresentazione teatrale “Taddrarite” andata in scena ieri sera al Teatro Xenia di Marsà Siclà all’interno della stagione estiva “La giara e il gelsomino” curata dall’associazione culturale Vento con la direzione artistica di Carlo Cartier. In scena tre bravissime attrici: Laura Rondinelli, che è anche autrice e regista dello spettacolo, Claudia Gusmano e Adriana Parrinello. Nella loro interpretazione, che avviene attorno alla bara del marito della sorella più piccola, Maria, le tre attrici riescono a trasportare idealmente gli spettatori all’interno di quelle quattro mura, dove dietro la facciata del matrimonio perfetto si nascondono invece le botte, la violenza, i lividi, il dolore di quelle “carceri domiciliari”.

Da qui la scelta, dura, durissima, di offrire un cannolo enorme, con tanto di canditi, pistacchio e anche una buccia d’arancia, al marito diabetico che alla fine morirà. Un omicidio? Sicuramente, ma anche una liberazione da chi “ogni giorno mi uccideva” dice Maria parlando del “suo amato Carmelo”. Adesso le tre sorelle, che attorno a quella bara, in un “lutto a colori”, riescono a squarciare il silenzio, si confessano l’una con l’altra, raccontando le tante storie di donne succubi e schiave di mariti padroni. E l’invito finale è quello che viene lanciato a tutte le donne: “rompere le catene” per non essere più schiave. Le tre attrici, complice un testo che arriva dritto al cuore ma anche alla pancia, e che non manca di sarcasmo ed ironia, hanno sfoggiato eccellenti dote interpretative che hanno piacevolmente convinto il pubblico con numerosi e duraturi applausi finali. La stagione teatrale si ferma per una settimana. E’ stato infatti annullato lo spettacolo in programma il prossimo venerdì 24 agosto dal titolo “L’alba del terzo millennio”. L’appuntamento è dunque per il 31 agosto con il divertentissimo “Vacanze Rumene”, con la regia di Marco Cavallaro, per chiudere in bellezza la stagione teatrale che gode dell’appoggio di differenti sponsor, tra cui la Regione, la Banca Agricola Popolare di Ragusa e alcune aziende per la cultura come Gruppo Minardo, Bellcaffé, Pief ed è organizzata in collaborazione con Marsa Siclà Residence, Compusoft, Peugeot Cappello e Video Regione.

18 agosto 2012

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